Una memoria che ci dobbiamo impegnare a mantenere viva, specie tra i giovani".
"Non è questa una celebrazione da fare una volta all’anno - ha aggiunto il sindaco - ma qualcosa da vivere tutti i giorni, ricordando le tante donne e i tanti uomini che hanno dato la vita per questi valori e per la nostra libertà. Se la nostra Carta costituzionale oggi sancisce e ci garantisce valori e diritti così importanti lo dobbiamo ai sacrifici di allora. Non è un dono ma una conquista, non lo dobbiamo mai dimenticare. Dobbiamo ricordare quelle persone che hanno fatto sì che oggi possiamo vivere in una democrazia e in un Paese libero». Il sindaco ha poi ricordato che tanti Paesi stanno vivendo oggi il dramma della guerra, come Ucraina e Sudan: «Da questa piazza -ha concluso- vorrei potesse partisse anche un messaggio di solidarietà a questi Paesi, con l’augurio che possano avere la loro Liberazione".
La parola è passata quindi al presidente dell’Anpi Alto Garda e Ledro Gianantonio Pfleger, che ha ricordato alcuni drammatici eventi, omicidi, rappresaglie, massacri, accaduti in Italia per mano dei nazisti e dei fascisti e in altri Paesi a opera dei nazisti durante la seconda guerra mondiale. "Ora, immaginatevi se qualche politico francese, ceco, olandese, greco o etiope dicesse che la colpa di quelle morti fosse da attribuire ai combattenti per la libertà", ha detto Pfleger, in polemica con recenti esternazioni del presidente del Senato Ignazio la Russa. "La Resistenza europea - ha detto il presidente di Anpi - era composta da cittadini di tutte le ideologie politiche di tutti i Paesi posti sotto il giogo nazifascista, ognuno lottava per la propria patria ma anche per la liberazione delle patrie degli altri in spirito di fratellanza nella speranza di porre le basi per un nuovo mondo. Il nuovo mondo nacque dopo la guerra e i cittadini che lottarono per la loro libertà, volontariamente, scelsero poi di aggregarsi in una comunità sovranazionale nella speranza di dirimere le controversie sempre e solo con la trattativa e mai con le armi. Uno dei risultati è che oggi viaggiamo in Europa senza più nemmeno mostrare i documenti e attraversiamo confini che ora sono poco più che una riga tracciata in terra». Pfleger ha concluso il suo intervento recitando la poesia di Gianni Rodari "La madre del partigiano".
Alla cerimonia, nel corso della quale sono stati cantati l’Inno d’Italia e la canzone «Bella ciao», ha fatto seguito l’alzabandiera al monumento ai Caduti del mare, a cura dell’Associazione nazionale marinai d’Italia «Garda», dove Nicolò Cristina, coordinatore responsabile operativo del Nucleo speciale salvataggio Garda, ha tenuto un breve intervento e recitato la Preghiera del marinaio.