BRESCIA -
Bartolomeo Rampinelli Rota, membro della Giunta di Confagricoltura Brescia, è stato eletto vicepresidente nazionale della
Federazione della Proprietà fondiaria (Federfondiaria) per il
triennio 2025-2027. Un incarico che conferma il peso crescente del territorio bresciano nella gestione e nella tutela della proprietà rurale.
Federfondiaria, che nel 2026 celebrerà gli ottant’anni dalla fondazione e i trenta della rivista “Nuova Proprietà Fondiaria”, rappresenta oggi circa cinquanta associazioni provinciali e regionali e tutela una quota rilevante, per circa il 50 per cento, della Superficie agricola utilizzata (Sau), un patrimonio di enorme valore economico e strategico.
Nel nuovo mandato, il neo vicepresidente - che lavorerà con il presidente Claudio Biscaretti e gli altri vice Alessio Agliardi e Michele Orlando - avrà come obiettivo quello di consolidare la rappresentanza, proseguendo un percorso che negli ultimi anni ha rafforzato il ruolo della Federazione nei tavoli istituzionali, nella definizione di proposte legislative in ambito fiscale e civilistico e nella mediazione tra attori della filiera agricola.
Guardando al futuro, le sfide sono complesse, tra transizione ecologica, modelli di gestione sostenibile dei suoli, sviluppo dell’agrifotovoltaico, nuovi scenari energetici, oltre alla necessità di intervenire su pressione fiscale e burocrazia.
In questo sistema, il territorio bresciano ricopre un ruolo di particolare rilievo: “Siamo un’area con peculiarità marcate, un tessuto agricolo dinamico e sano, aperto ai modelli di gestione sostenibile, con proprietari sempre più attenti alla valorizzazione dei terreni e all’adozione di modelli innovativi – aggiunge Rampinelli Rota -. Anche per questo affronterò questo incarico con responsabilità, ascolto ed equilibrio: la tutela della proprietà fondiaria non è solo un tema economico, è un valore culturale, sociale e ambientale”.
Il sindacato provinciale Proprietari terre affittate di Brescia, di cui Rampinelli Rota è presidente, conta oggi circa mille associati tra persone fisiche, enti, fondazioni e istituzioni, con numeri in lenta ma costante crescita, che confermano il ruolo di Brescia come punto di riferimento nazionale per la gestione evoluta dei rapporti proprietario–affittuario. “In quest’ottica – conclude - Brescia può diventare nei prossimi anni un laboratorio avanzato di buone pratiche contrattuali e di modernizzazione della proprietà rurale, capace di dialogare con realtà nazionali e internazionali attente alla tutela della terra e del patrimonio agricolo”.