DESENZANO DEL GARDA (Brescia) - La vela che cura: con il
progetto Hyak sul lago per ritrovare sé stessi. Dal Basso Garda all’Alto, cresce l’esperienza terapeutica di navigazione per i
pazienti dei
Centri Psico Sociali. Unire la potenza terapeutica della natura al rigore educativo dello sport. È questa la rotta tracciata da
Hyak, il progetto di vela terapeutica promosso da Asst Garda e rivolto ai pazienti dei
Centri Psico Sociali (CPS) del territorio gardesano e che è stato fortemente sostenuto dal direttore generale di Asst Garda
Roberta Chiesa.

Il
progetto ha preso le mosse nel 2018 sulle acque del
Basso Garda, in collaborazione con
Fraglia Vela e con il supporto dei “
Gnari di Capolaterra” e per favorire l’inclusione dei pazienti del CPS di Salò l’iniziativa è stata successivamente estesa anche all’Alto Garda, con il coinvolgimento della
Polispostiva San Felice del
Benaco e da due anni con l’Associazione Hyak APS. Il progetto ha l’obiettivo di rafforzare la fiducia in sé stessi, di promuovere la socializzazione e la crescita personale attraverso la pratica della vela. Il percorso include lezioni teoriche e pratiche che vanno dalla conoscenza dei venti e delle andature alle tecniche di governo, ormeggio, alaggio e rimessaggio.
È un apprendimento tecnico che si intreccia a un lavoro più profondo, umano, emotivo. “
Questa attività è uno strumento importante nella riabilitazione psichiatrica. Agisce, infatti, su capitoli importanti come la promozione del benessere e la cura del corpo, la gestione dello stress e dell’emotività, l’implementazione delle autonomie e responsabilità, il lavorare insieme come interazione sociale e rispetto delle regole.
La costanza nella partecipazione ha portato benefici visibili: maggiore autonomia, legami sociali più solidi, capacità di auto-organizzazione", racconta Fabio Teti, Direttore di Struttura Complessa di Psichiatria Garda Valle Sabbia -. Alcuni pazienti si sono conosciuti meglio e si frequentano anche al di fuori delle attività, segno che il progetto ha attivato dinamiche relazionali autentiche e durature”.
Un ruolo sempre più importante lo stanno giocando anche familiari e caregiver, coinvolti attivamente nell’ultimo anno. La loro partecipazione ha rafforzato la rete educativa e riabilitativa, trasformando Hyak in un modello di intervento integrato che mette al centro la persona, la comunità e il territorio. Questo è uno dei tanti esempi di una attività svolta dal nostro team del Dipartimento di Salute Mentale e delle Dipendenze che traduce in gesti il concetto di integrazione.
“Ho creduto molto in questo progetto, per la sua concretezza nei contenuti. Come ASST crediamo nel valore di ogni persona e nel potere di un sostegno autentico – commenta Roberta Chiesa (nella foto), direttore Generale di ASST Garda -. La nostra azienda, insieme a tutti coloro che ci lavorano, si dedica con cuore e passione a creare un’accoglienza sincera e un supporto concreto ai progetti che rispondono ai bisogni più autentici di ciascuno individuo. Il progetto Hyak va oltre la semplice componente tecnica: è un percorso di rinascita, di valorizzazione della persona e di reinserimento nel suo contesto di vita. È un motore di motivazione e speranza,
alimentato dall’impegno di risorse che credono nel potere trasformativo di un gesto di cura e di fiducia".
Navigare per ritrovarsi, su una barca che non è solo un mezzo, ma un percorso: verso l’equilibrio, verso l’altro, verso una nuova consapevolezza.