TRENTO - Nel primo pomeriggio è iniziata nella magnifica sala della
Kurhaus di
Merano l’assemblea congiunta dei Consigli provinciali di
Trento e di
Bolzano e del
Landtag di Innsbruck. E’ il Dreier Landtag, che dal 1991 interpreta lo spirito euroregionale e alterna ogni 2 anni l’assise comune dei “legislativi” nei rispettivi tre territori del Tirolo storico. Il Land Vorarlberg - Austria occidentale - partecipa da osservatore esterno e porterà domani un saluto all’assemblea. C’è poi un invitato speciale: il rappresentante dei territori bellunesi ex austroungarici di Cortina d’Ampezzo, Livinallongo del Col di Lana e Santa Lucia.
Per la cronaca: l’ultima assise scorsa fu celebrata nel 2023 a Riva del Garda. I lavori odierni sono cominciati con la sala in piedi per un minuto di silenzio, in onore delle vittime della strage avvenuta a Graz (
da sinistra i tre presidenti Soini, Ledl Rossmann e Schuler e sotto l'assemblea foto credit Consiglio provinciale di Bolzano -Werth).
I discorsi introduttivi dei presidenti
Arnold Schuler, presidente del Consiglio provinciale di Bolzano E’ storia antica – ha detto il “padrone di casa” - quella del legame fra i nostri tre territori alpini. Dal 1919 c’è un confine di Stato che ci divide, anche se reso nel tempo più permeabile. La nostra missione comune è di lavorare assieme per la convivenza fattiva e il benessere delle popolazioni.
C’è un problema di traffico ormai molto gravoso ed è un tema forte delle nostre politiche. Il Gect Euregio ha fatto molto in diverse materie di amministrazione, eppure c’è ancora un grande potenziale da sfruttare insieme. Il Dreier è un luogo anche di scambio personale, non una piattaforma formale.
Sonja Ledl Rossmann, presidente del Landtag di Innsbruck Il dramma di Graz ci sta profondamente rattristando, ciononostante dobbiamo procedere con i lavori odierni, che non erano rinviabili. Ormai dal 2018 opero da presidente nel contesto del Dreier Landtag, posso dire che ne sostengo convintamente l’esistenza, perché questa assemblea è un anello di congiunzione davvero importante per i nostri territori. Va riformato? Vi dico che entro la prossima seduta congiunta arriveremo a progettare dei passi avanti.
Claudio Soini, presidente del Consiglio provinciale di Trento Prima di tutto esprimo il nostro cordoglio per quanto accaduto a Graz.
Siamo qui perché vogliamo operare fattivamente per continuare ad essere parte viva di una comunità europea basata sul rispetto reciproco. La nostra mission è quella di allargare i confini del confronto, di sviluppare un dialogo autentico tra i nostri territori. Le nostre sono state identità contese, ma noi oggi siamo costruttori di un ponte stabile fra territori.

Abbiamo la possibilità di definire noi la qualità e i contorni dei rapporti fra Trentino, Sudtirolo e Tirolo. Quanto all’Euregio – frutto dell’interazione tra i governi provinciali – esso è irrinunciabile per la competenza che esprime e per il metodo di lavoro basato su dialogo, incontro, condivisione.
Cooperazione e volontariato sono e sono stati autentici pilastri dell’Autonomia trentina, credo che anche a livello Euregio si debbano sostenere questi mondi virtuosi. Dobbiamo invece comunicare meglio, i cittadini devono sentire la nostra voce, possiamo sperimentare in questo senso anche nuove metodologie e di questo mi occupo con la mia proposta di mozione. Disarmiamo le parole, ha detto il Papa. Facciamolo.
L'intervento di Soini
"In qualità di Presidente del Consiglio della Provincia autonoma di Trento, è un onore partecipare al Dreier Landtag. E’ con senso di responsabilità che porto, assieme ai miei colleghi e alla giunta, la voce del Trentino, la sua storia, le sue esigenze, le sue attese. Ma, più ancora, portiamo il suo desiderio di essere parte viva e costruttiva di una regione europea che, pur nella diversità delle lingue e delle tradizioni, sa trovare unità nel rispetto reciproco e negli obiettivi comuni.
In questi due giorni di seduta congiunta, alla Politica – alla nostra Politica – è affidato un compito fondamentale: quello di fare spazio, di allargare i confini del confronto e rendere possibile un dialogo autentico tra i nostri territori. Un dialogo che superi contrapposizioni e diffidenze.
La storia dei nostri territori non è mai stata semplice. Ha conosciuto l’armonia della cooperazione e la ferita della divisione. È stata attraversata da guerre, per lo più decise da altri, da confini che si spostavano, da identità contese. Ma oggi possiamo dirlo con forza: non siamo più solo una porta tra il Nord e il Sud dell’Europa, in balia delle correnti geopolitiche. Siamo costruttori di un ponte stabile, fondato sulla democrazia, sull’autogoverno e sull’amicizia tra i popoli, sulla volontà comune di camminare insieme.
Abbiamo saputo dare forma istituzionale a quella volontà di cooperazione: l’Euregio, nella cornice del GECT, e questa stessa assemblea trilaterale ne sono espressione matura. Non è qualcuno da fuori a dirci chi siamo e come dovremo comportarci: siamo noi a definire la natura e la qualità dei rapporti tra Trentino, Sudtirolo e Tirolo, i nostri obiettivi, la nostra idea di Europa.
E in un tempo in cui, ancora una volta in Europa, le armi parlano e le divisioni sembrano prevalere sulla ragione, credo che questo messaggio rivesta un'importanza capitale.
L’Euregio è quindi diventato oggi un organismo irrinunciabile. Non solo per la sua struttura tecnica e di provata professionalità, quanto per il metodo che rappresenta: un modo di lavorare insieme, di riconoscere l’altro, di affrontare le sfide condivise senza prevaricazioni.
Le sedute biennali del Dreier Landtag sono parte essenziale di questo metodo. Rafforzano il dialogo, stimolano la condivisione, favoriscono l’incontro tra le nostre società.
Quando in Trentino parliamo di autonomia, amo ricordare due pilastri: la cooperazione e il volontariato. Sono due dei tratti identitari della nostra comunità. In fondo, noi crediamo che a essere autonomo non sia soltanto l’ente Provincia, ma soprattutto il popolo che rappresenta.
Allo stesso modo, anche l’Euregio in chiave sussidiaria deve favorire ciò che già accade, proteggere le relazioni virtuose tra i nostri territori, sostenerle, permettere uno sviluppo autenticamente nostro.
Guardo per questo con favore al ricco ordine del giorno di questa seduta. Anche i temi più complessi non devono farci paura: sono certo che sapremo dimostrare la nostra capacità di confronto, di dialogo e di mediazione.
Vorrei, in conclusione, condividere una riflessione che reputo urgente. Dobbiamo comunicare meglio.
Credo infatti che la sfida dell’autogoverno e della nostra capacità di auto-definirci passi anche attraverso la costruzione di un sistema comunicativo consapevole e responsabile. I cittadini, ogni giorno, sono sommersi da notizie parziali, da dichiarazioni che dividono, da giudizi affrettati. In questo rumore, la voce delle nostre istituzioni rischia di perdersi o, peggio, di diventare complice di una comunicazione urlata e ostile.
L’Euregio sta già investendo molto nella comunicazione. Proprio questa esperienza ci stimola oggi a sperimentare modalità nuove, per raccontare la storia e l'attualità del contesto euroregionale, con una particolare attenzione ai relativi ambiti legislativi. È importante comunicare non solo i progetti, ma anche i valori che li ispirano: l’autogoverno, la cooperazione, la rappresentanza democratica. In quest’ottica, ho proposto una mozione dedicata al tema, che più tardi spiegherò.
Il Santo Padre, in un recente incontro con gli operatori dell’informazione, ha esortato a “disarmare la comunicazione da ogni pregiudizio, rancore, fanatismo e odio”. E ha aggiunto: “Disarmiamo le parole, e contribuiremo a disarmare la Terra.”
Io non credo siano parole retoriche. Sono un programma di lavoro. Perché la pace inizia dai toni che scegliamo, dai messaggi che veicoliamo, dalle piattaforme checostruiamo per il dialogo. E’ un invito rivolto anche a tutti noi, specialmente oggi che iniziamo la seduta congiunta".
Denni Dorigo, rappresentante dei Comuni di Cortina d’Ampezzo, Livinallongo e Colle di Santa Lucia Il fondamento delle nostre relazioni istituzionali, del Dreier Landtag stesso, sta nella storia e cultura comuni del Tirolo storico. Dobbiamo investire su queste fondamenta per darci un futuro solido. La non conoscenza, per
contro, porta a prevaricazione della cultura dominante, qualcosa dice anche la polemica dei giorni scorsi attorno all’uso tradizionale del medaglione da parte dei sindaci. Quanto ai nostri tre Comuni, ribadiamo che essi vogliono essere porta d’ingresso dell’area Euregio, questa la nostra ambizione.
Arno Kompatscher, presidente Gect Euregio Tirolo-Alto AdigeTrentino Il Landeshauptmann altoatesino è riandato alle radici storiche comuni, ricordando che nel 1423 proprio a Merano si riunì quello che fu di fatto la prima assise dei nostri territori. Kompatscher ha inquadrato la nascita e lo sviluppo dell’Euregio come percorso costruttivo verso un migliore benessere delle comunità. Valorizziamo questo consesso – ha aggiunto – e colleghiamolo meglio all’organismo esecutivo, il Gect Euregio. Possiamo trovare regole valide per valorizzare davvero il Dreier Landtag.
Anton Mattle, presidente del Land Tirolo
Si è presentato in giacca e cravatta nere, ricordando il lutto di tutti i tirolesi per la strage avvenuta in Stiria. Mattle ha esordito citando Dietrich Bonhoeffer, grande resistente al nazismo. Forse la nostra assise ha un po’ perso vivacità, resta però la necessità di ricercare ed esprimere soluzioni comuni. Il presidente si è espresso risolutamente per un’Europa forte, per la sicurezza sociale, per l’Euregio.
Maurizio Fugatti, presidente della Provincia Autonoma di Trento.
Ha rievocato anch’egli la passione con cui nel 1991 cominciò l’avventura del Dreier Landtag, proprio qui a Merano. Eccoci qui oggi e domani a discutere molte mozioni concrete e operative. Il momento internazionale è difficile, l’Europa fa fatica a trovare percorsi condivisi e allora il nostro diventa anche un esempio utile, che dalla dimensione piccola indica soluzioni istituzionali importanti. Il Gect sta dedicandosi a mettere a terra le politiche elaborate dal Dreier Landtag, grazie al presidente Kompatscher per il suo ottimo lavoro.
Il presidente della Provincia autonoma di Trento Maurizio Fugatti è intervenuto a Merano al Dreier Landtag, ricordando che il 21 maggio del 1991, proprio a Merano, per la prima volta si riunì una seduta analoga a quella odierna, Fugatti ha invitato i presenti a riavvolgere il nastro della storia: “Provate a pensare l'emozione, la passione, l'unità d'intenti che in quel momento accompagnarono la prima seduta del Dreier Landtag. Oggi, dunque, questa seduta diventa come un luogo della memoria, ma è anche un luogo di visione: lo abbiamo sentito anche dagli interventi che mi hanno preceduto – ha esordito Fugatti. “Le mozioni presentate, che ho avuto modo di leggere, affrontano tante tematiche che guardano al futuro, come la democrazia, la scuola, l'idroelettrico, la disabilità, il turismo, il cambiamento climatico, i giovani, la cooperazione transfrontaliera, la salute. Noi vogliamo affrontare questi ambiti con una visione comune, che è lo spirito di queste giornate. In un momento difficile a livello internazionale, anche per l'Europa, che fatica a trovare dei percorsi comuni e in un momento in cui le relazioni diplomatiche ed istituzionali non sono senza difficoltà, noi dobbiamo portare il nostro esempio di territori dalle radici storiche profonde, secolari, unite da una volontà di convivenza”, ha sottolineato il presidente. “Siamo delle piccole realtà rispetto ad altre, ma siamo capaci di trovare percorsi istituzionali congiunti. Occorre confrontarsi, ma sappiamo che il confronto porterà ad una relazione migliore tra i nostri territori e ad una migliore visione del futuro”, ha detto ancora Fugatti, ricordando anche il lavoro importante portato avanti dal GECT Euregio e ringraziando il presidente della Provincia autonoma di Bolzano e attuale presidente dell’Euregio Arno Kompatscher per la messa a terra di tante tematiche. “Un lavoro costante che, lo abiamo visto anche dalle ultime decisioni, sta dando degli ottimi risultati”, ha concluso.