Quale figura di richiamo può contribuire a rafforzare l'identificazione della popolazione con il parco dello Stelvio e di conseguenza la vocazione del parco stesso"
Il primo gipeto "!made in Südtirol", a circa 100 anni dall'ultima schiusa, è venuto alla luce il 20 luglio 2015 e, sino al 2018, sono state registrate 5 nidiate. "Il successo delle nascite in natura del gipeto testimoniano che questi rapaci trovano un habitat naturale favorevole nell'area del Parco nazionale dello Stelvio, sia per quanto riguarda il volo, sia per quanto riguarda le condizioni climatiche, e una buona disponibilità di cibo", fa presente Hanspeter Gunsch, direttore dell'Ufficio del Parco nazionale dello Stelvio.
Ora il Parco dello Stelvio offre visite guidate speciali per ammirare i giovani uccelli da distanza sicura e invita gli escursionisti a segnalare eventuali incontri inviando una mail a martell.martello@stelviopark.it. In questo modo, dunque, è possibile mappare la popolazione di gipeti, offrendo il proprio contributo dal punto di vista scientifico. Nelle segnalazioni è importante indicare data e luogo dell’avvistamento (eventualmente con dati GPS), per le fotografie sono consigliabili le riprese dal basso per poter conoscere maggiori dettagli sui gipeti in volo. Le foto vengono utilizzate esclusivamente a scopi scientifici e con l’indicazione dell’autore.
Il gipeto è un uccello rapace con un'apertura alare che può raggiungere i 3 metri, una lunghezza superiore al metro e un peso che varia tra i 5 e i 7 chilogrammi. È uno dei più grandi rapaci in Europa e si nutre principalmente di carcasse di animali morti, in particolare delle ossa e del midollo osseo.
I giovani hanno un piumaggio completamente scuro, tranne le penne del dorso che possono presentare apici biancastri di varia lunghezza. Essi assumono l'abito adulto verso i 6–7 anni di età. Da adulti hanno testa e ventre bianchi, e dorso e ali scuri.