Il computo totale dei visitatori raggiunto in questi 9 anni di apertura è di quasi 4 milioni di persone che hanno varcato la soglia del museo per viverlo come spazio di pensiero e di riflessione, di cultura viva, lasciandosi ispirare dagli exhibit e dalle proposte.
Di questi, annualmente, il 25% sono studenti. Una carica di giovani che - grazie a un carnet di circa 150 proposte - ha trovato al MUSE occasioni di educazione informale, esperienze di formazione e crescita in grado di supportarli nell’apprendimento dei concetti chiave per i loro curricula scolastici. Ma non solo, in un momento in cui il pianeta manifesta con sempre maggiore urgenza la necessità di una assunzione di responsabilità da parte di ogni persona, il MUSE è in grado di coinvolgere le giovani generazioni e appassionarle alle questioni più attuali riguardanti la scienza, la natura e il rispetto della biodiversità.
IL PERSONALE
Lavorano al MUSE 228 persone tra dipendenti e collaboratori. L’età media è 41 anni; il 58% è di genere femminile.
MOSTRE ED EVENTI
Centrale è sempre il racconto dell’attività svolta, dalla ricerca scientifica quale anima generatrice di contenuti alla produzione culturale (mostre, eventi, attività educative) e alla sperimentazione di nuovi linguaggi. Il Museo delle Scienze di Trento, con la sua rete di sedi territoriali e internazionali, testimonia il valore del “fare cultura” al passo con i tempi configurandosi come un’eccellenza internazionale per la conservazione, l’esposizione, la ricerca scientifica e la didattica al servizio della comunità e insieme visione e motore di sviluppo sociale, civico, culturale. Sempre attivo e in grado di produrre proposte diversificate per tutte le età e gli interessi, dal 2013 il MUSE ha prodotto 101 mostre e una miriade di eventi. Tra i progetti di maggiore impatto e in connessione con l’attualità, il recente rinnovo della Galleria della Sostenibilità, declinata sugli obiettivi dell’Agenda 2030 dell’ONU.
Dopo l’inaugurazione pochi giorni fa dell’esposizione “L’ombra dell’unicorno. Il rinoceronte tra passato, presente e futuro”, è in arrivo il 23 luglio la grande mostra “Lascaux Experience. La grotta dei racconti perduti”, dedicata all’esplorazione immersiva di uno dei luoghi più suggestivi di sempre: la grotta di Lascaux, custode di meravigliose pitture rupestri risalenti a circa 20.000 anni fa.
LA RICERCA
Il MUSE è anche un centro di ricerca riconosciuto a livello locale e internazionale, che collabora con istituti di ricerca e università per il monitoraggio della biodiversità e la consulenza tecnico-scientifica in tema ambientale. Nel 2021 i ricercatori e le ricercatrici del MUSE hanno lavorato a 33 diversi progetti, di cui oltre la metà finanziati o co-finanziati da enti esterni. I risultati ottenuti nel corso del 2021 si sono concretizzati in circa 350 prodotti della ricerca, che comprendono 86 pubblicazioni scientifiche specialistiche e divulgative (di cui 51 su riviste ISI, con impact factor), 19 report tecnici volti principalmente a fornire strumenti per la conservazione e la gestione territoriale (a favore di Provincia autonoma di Trento, reti riserve, aree protette), e 150 tra corsi, attività di alta formazione, seminari e attività di divulgazione.
Le collezioni del museo, che spaziano dalla botanica all’archeologia, dalla zoologia alla geologia, sono 336 e custodiscono un patrimonio di ben 5.607.500 reperti.
I RICONOSCIMENTI
L’unicità della proposta culturale del Museo ha portato negli anni a una folta serie di riconoscimenti, a livello nazionale e internazionale.
Oltre ad essere il Primo museo italiano a ottenere dall’Unicef il riconoscimento di “amico dei bambini e degli adolescenti”, il MUSE ha ricevuto nel 2014 il Premio Cultura di Gestione 2014, il Luigi Micheletti Award 2014, L’European Museum of the Year 2015, il Primo premio Sponsorizzazioni e partner culturali 2017-2018, il Premio Impegno Sociale 2019 e il LIFE Award 2019 Sezione Natura per il progetto LIFE WolfAlps.
Recentissimo è il Premio per la felicità sostenibile 2022. Il riconoscimento di Anffas per l’impegno nel campo dell’inclusione sociale che premia annualmente un’impresa pubblica o privata, un’associazione, una struttura ricompresa nella pubblica amministrazione, che si sia particolarmente distinta per la capacità di mettere in campo dedizione, professionalità e orientamento ai bisogni delle persone più fragili.
LA SOSTENIBILITÀ ECONOMICA
Da ricordare, infine, un ultimo dato amministrativo. A livello economico, il MUSE contribuisce in maniera diretta alla crescita dell’economia locale, creando posti di lavoro e avvalendosi dei servizi forniti da numerosi attori economici del territorio. L’acquisto di beni, servizi e lavori da parte del MUSE contribuisce all’attivazione dell’occupazione e dell’economia locale e, sempre nell’ultimo anno, i fornitori del museo sono stati più di 840. Nell’anno 2021 l’ammontare dei contratti è stato pari a € 6.700.000, cifra che comprende gli appalti di lavori, forniture, servizi, netti busta paga a dipendenti e collaboratori del museo (+ 41% rispetto al 2020). Nell’anno 2021, inoltre, il MUSE ha restituito all’economia locale, in termini di impatto fiscale diretto e indiretto, una somma stimata di € 8.100.000. (+37,29% rispetto al 2020).
Il bilancio 2021 chiude a €11.383.591,90, di cui il 45% è autofinanziato. L'autofinanziamento è costituito da introiti per tariffe di ingresso e attività, da servizi di consulenza culturale e scientifica, ma anche, per una percentuale del 10% da elementi accessori, quali introiti da servizi (Muse Cafè, Muse Shop, parcheggio, affitti sale). Rilevante l’apporto dei privati che sostengono il museo: sono oltre 50 le aziende (locali e nazionali) che sostengono annualmente il museo su progetti diversi.
IL BILANCIO DI “MISSIONE”: MOLTO DI PIÙ DI UN REPORT
La particolarità dello strumento che lo rende unico nel panorama museale italiano, è che non è un semplice report di attività svolte e dati raccolti, ma un documento innovativo che permette di dar conto di come il museo genera valore aggiunto, ovvero il valore creato in termini di esternalità positive, generate presso il proprio sistema di portatori di interesse e che determinano la sostenibilità nel tempo della progettualità. Il bilancio di missione racconta e dimostra come il museo svolge la propria funzione culturale e sociale nel rispetto delle responsabilità economiche ambientali e di accessibilità. Esprime il benessere in senso plurimo che è riversato sulla comunità dal perseguimento della propria mission. I parametri utilizzati, ben segnalati nel documento attraverso dei simboli grafici, sono quelli che l’UNESCO ha indicato come indicatori della misurazione del contributo della cultura alle finalità dell'Agenda 2030: Economia e prosperità, Ambiente e Resilienza, Saperi e competenze, Inclusione e partecipazione.