MORBEGNO (Sondrio) - Cresce la
preoccupazione in
Valtellina dopo il masso che si è staccato dal Monte San Martino ed è finito prima sulla linea ferroviaria, poi sulla statale 36, tra Lecco e Abbadia Lariana.
I

l
sindaco di
Morbegno, Patrizio Del Nero, è intervenuto nel dibattito e sollecita
Regione Lombardia e
Ministero competente a trovare le soluzioni.
"Dopo il nuovo effetto disastroso del masso caduto con la interruzione della ferrovia e le limitazioni sulla statalre 36 - scrive il sindaco Patrizio Del Nero - si impone una alternativa al sistema della mobilità di collegamento con la Provincia di Sondrio. Il sistema della viabilità di accesso alla Valtellina e Valchiavenna evidenzia sempre di più una fragilità senza precedenti con una ricaduta sul territorio e i cittadini non più accettabile. In aggiunta a quella stradale il malfunzionamento della rete ferroviaria con guasti continui e per conseguenza soppressione di corse o ritardi impressionanti con studenti, pendolari e viaggiatori trattati come merce.
Non penso che le rilevanti risorse investite e previste riescano a risolvere strutturalmente i collegamenti, in taluni casi sono palliativi di breve durata"
"La previsione fatta dai vertici Anas sulla galleria di monte Piazzo in lento scivolamento verso il lago tanto da prevedere un tempo di non molti anni e la conseguente chiusura con l’isolamento verso Milano della nostra Provincia e per conseguenza una vera catastrofe - proseguie - Non può essere certo la vecchia strada del lago a sopportare il traffico che si riverserebbe. Un cambio di prospettiva radicale si impone e una alternativa vera per tutto il territorio va realizzata prima del big bang".
"La soluzione più realistica che diventa anche una straordinaria opportunità è quella Orobica nella Bassa valtellina con il traforo di base su Bergamo che consente di dare accesso a un modello universitario, di servizi sanitari e ospedalieri, a un sistema produttivo e tecnologico avanzato con un beneficio anche turistico di straordinaria rilevanza - conclude il sindaco di Morbegno -. Tale soluzione può proiettare lo sguardo anche con il tunnel della Mesolcina per immettersi sul sistema della mobilità europea. La sistematica e ripetitiva fragilità idrogeologica del lago non necessita di altre prove e verifiche. Abbiamo 10 o forse 15 anni di tempo prima di trovarci isolati con effetti devastanti. Si mettano in atto gli interventi che consentano di superare gli attuali disagi del trasporto ferroviario e le pezze transitorie sulla statale 36 e nel frattempo ci si attivi per la definitiva, sicura e funzionale alternativa. A mio giudizio non può che essere quella su Bergamo che consentirebbe comunque di raggiungere Milano forse anche con minor tempo rispetto a quella del lago, oltre naturalmente a darci l’opportunità di un collegamento veloce e diretto verso un territorio a economia e servizi avanzato come quello Bergamasco e Bresciano".