Sondrio - Servono interventi per evitare il tracollo dell’economia montana – dal turismo all’agricoltura - dopo l’annunciato stop agli spostamenti per le tradizionali feste natalizie che, in particolare, penalizzeranno la montagna. E’ preoccupata Coldiretti Sondrio, nel rimarcare come “la chiusura degli impianti sciistici e l’annullamento, di fatto, della possibilità di spostarsi in montagna per trascorrere il Natale e il Capodanno va a inasprire ulteriormente la crisi economica che grava sulle strutture ricettive e sulla filiera agroalimentare di Valtellina e Valchiavenna”.
“Non si tratta di entrare nel merito delle disposizioni, ma di pensare a come affrontarne esiti e ripercussioni: e gli scenari sono preoccupanti”sottolinea Silvia Marchesini, presidente di Coldiretti Sondrio. Scenari che accomunano la nostra provincia al contesto dell’intero arco alpino, “ma va sottolineato che, proprio in Valtellina e Valchiavenna, il turismo gastronomico e l’integrazione del tessuto agroalimentare al comparto ricettivo riveste un ruolo di primo piano: le ripercussioni sono sull’intero indotto, dagli agriturismi ai rifugi, dalle cantine vinicole. Proprio dal lavoro di fine anno dipende buona parte della sopravvivenza delle strutture agricole che con le attività di allevamento e coltivazione svolgono un ruolo fondamentale per il presidio del territorio contro il dissesto idrogeologico, l’abbandono e lo spopolamento, offrendo nel contempo possibilità di sbocco lavorativo e imprenditoriale per le giovani generazioni”.
In difficoltà anche gli agriturismi, già duramente colpiti dal lockdown di primavera e dall’assenza dei turisti stranieri.