Un accordo che però – benché alcune misure vadano nella direzione della riduzione delle emissioni – nel complesso risulta non sufficiente, a partire dal rinvio del blocco dei diesel Euro4.
"Più coraggio: è ciò che ci saremmo aspettati dalla Regione Lombardia che invece ha preferito rimandare all’anno nuovo il blocco alla circolazione dei mezzi più vecchi e inquinanti Euro4 che sarebbe dovuto scattare dal prossimo primo ottobre nelle città sopra i trentamila abitanti» dichiara Barbara Meggetto, presidente di Legambiente Lombardia. «Come diciamo da sempre, per affrontare davvero l’inquinamento atmosferico servono misure preventive, efficaci, strutturate e durature per evitare soprattutto i picchi di concentrazione di inquinanti destinati a ripetersi nella stagione invernale. Misure che, purtroppo, vengono introdotte con ancora troppa lentezza se non sono addirittura mancanti in Lombardia".
Il report dedica inoltre un focus alle auto come fonte principale di inquinamento in città e ricorda che le emissioni fuorilegge delle auto diesel continuano a causare un aumento della mortalità, come è emerso anche da un recente studio condotto da un consorzio italiano che comprende consulenti (Arianet, modellistica), medici ed epidemiologi (ISDE Italia, Medici per l'Ambiente) e Legambiente, nonché la piattaforma MobileReporter. Lo studio in questione stima per la prima volta in assoluto la quota di inquinamento a Milano imputabile alle emissioni delle auto diesel che superano, nell’uso reale, i limiti fissati nelle prove di laboratorio alla commercializzazione. Se tutti i veicoli diesel a Milano emettessero non più di quanto previsto dalle norme nell’uso reale, l’inquinamento da NO2 (media annuale) rientrerebbe nei limiti di qualità dell’aria europei (già nel 2018). Invece il mancato rispetto ha portato alla stima di 568 decessi in più per la sola città di Milano, a causa dell'esposizione “fuorilegge” agli NO2 per un solo anno.
A questo proposito, anche in base agli inventari regionali (INEMAR), agli autoveicoli diesel viene ricondotta la maggior parte delle emissioni di NOx e quindi di precursori sia delle polveri ultrafini che dell'ozono, mentre i veicoli pesanti (commerciali e SUV) dovrebbero essere oggetto di specifiche limitazioni di accessibilità urbana.
"È indispensabile scoraggiare l’uso indiscriminato dell'automobile privata, incentivando una mobilità urbana sempre più condivisa e sostenibile per tutti. Incrementare notevolmente i chilometri di piste ciclabili e potenziare la sharing mobility sono i primi provvedimenti da adottare", commenta Federico Del Prete, presidente del circolo Legambici. "Per la Regione Lombardia è arrivato il tempo di dimostrare di voler davvero investire nel trasporto collettivo, nell’intermodalità e nella mobilità dolce, in una visione finalmente europea verso città più efficienti a inquinamento ed emissioni zero".