Il centro verrà aperto da domani - lunedì 26 giugno - nei locali confiscati alla famiglia dei Simeoli e sarà gestito dalla Comunità Lautari insieme al Centro Speranza, attivo sul territorio grazie all’operato del pastore evangelico Salvatore D’Andrea.
"Il miglior modo per dimostrare l’efficacia dell’innovazione normativa introdotta dalla legge 109 del 1996 è indurre la collettività a conoscere le migliaia di esperienze positive che hanno permesso ai territori aggrediti dalla criminalità organizzata di reagire e di “recuperare il maltolto” - ha sottolineato Andrea Bonomelli, presidente della Comunità Lautari -. Dopo aver colpito la mafia nel suo bene più prezioso, con la nostra iniziativa si mira a restituire alla collettività ciò che la criminalità ha tolto in termini di opportunità e di ricchezza. Da oggi la comunità da soggetto passivo sarà un incubatore di progetti indirizzati a creare una nuova linfa vitale. Da contaminanti diventano ora contaminati da un approccio positivo, un riscatto sociale. Di fatto, in attuazione del circolo della legalità, si è realizzato un impegno collettivo che ha coinvolto diversi soggetti, in una mobilitazione delle energie. In questo senso Lautari sarà in prima fila anche a Marano, per contrastare l'utilizzo di droghe e dare una speranza a chi il mondo della droga lo vuole lasciare alle spalle e cercare una nuova vita”.