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Garda Trentino: la via ferrata Che Guevara torna a emozionare

Tra i percorsi più affascinanti e sfidanti che si sviluppa lungo la parete est del Monte Casale

DRO (Trento) - Dopo quattro anni di chiusura, una delle ferrate più lunghe e impegnative del Garda Trentino è pronta a riaccogliere gli appassionati, per un’esperienza tra roccia e cielo

Un itinerario alpinistico unico nel suo genere, da affrontare con preparazione e rispetto per la montagna: si tratta della via ferrata Che Guevara, tra i percorsi più affascinanti e sfidanti del Garda Trentino, che si sviluppa lungo la parete est del Monte Casale, con panorami unici sulla Valle del Sarca.
Dopo quattro anni di chiusura, la via ferrata è di nuovo accessibile grazie alla determinazione del Comune di Dro, che ha fortemente voluto questo intervento. Attraverso una convenzione ad hoc con Garda Dolomiti Azienda per il Turismo S.p.A., i lavori sono stati affidati alla ditta Orbari Srl, specializzata nella realizzazione e manutenzione di vie ferrate in ambienti di alta quota.

La riapertura è stata celebrata oggi, venerdì 4 luglio, alla presenza, tra gli altri, della Sindaca del Comune di Dro Ginetta Santoni, della Consigliera della Provincia Autonoma di Trento Michela Calzà, del Presidente di Garda Dolomiti Azienda per il Turismo S.p.A. Silvio Rigatti, del Consigliere comunale di Dro Lucio Matteotti, dell’Assessore alla viabilità urbana e rurale del Comune di Dro Luigi Grossi, del Presidente della SAT di Toblino Armando Lucchi e del titolare della ditta Orbari Srl Roberto Rigotti (nelle foto credit Dennis Pasini-Vitesse).

“Siamo particolarmente orgogliosi della riapertura della via ferrata Che Guevara, una delle più significative del nostro territorio. Desidero ringraziare il precedente Sindaco e la precedente giunta comunale di cui facevo parte, per la volontà e l’impegno condivisi, che, insieme all’APT, ci hanno permesso di mettere in sicurezza questo straordinario itinerario. Si tratta di una realtà importante anche per la frazione di Pietramurata, capace di attrarre turisti e appassionati che desiderano vivere la montagna in modo autentico,” ha dichiarato la Sindaca del Comune di Dro Ginetta Santoni.

La via ferrata Che Guevara - che non rientra fra le infrastrutture dell’Outdoor Park Garda Trentino -, rappresenta una sfida a sé: un itinerario alpinistico lungo e fisicamente impegnativo, con oltre 1400 metri di dislivello e più di 1200 metri di sviluppo verticale attrezzato, considerato la “pista nera” delle vie ferrate insieme alla Pisetta.
La parete concava del Monte Casale, alta circa 1500 metri, è infatti uno dei bastioni rocciosi più imponenti delle Prealpi, percorso da decine di vie alpinistiche, tutte di grande impegno.

“Il Garda Trentino è conosciuto in tutta Europa per le sue vie ferrate, percorsi spettacolari che offrono viste uniche sui laghi e sulle montagne del nostro territorio. Dopo l’intervento sul tratto finale della via ferrata Rio Sallagoni a Drena, inaugurata nei mesi scorsi, sono particolarmente felice di vedere ora la riapertura della mitica Che Guevara: una ferrata impegnativa, pensata per escursionisti esperti, che saprà regalare grandi emozioni. Un ringraziamento al Comune di Dro, al BIM del Sarca e alla ditta Orbari per il lavoro svolto nel garantire la sicurezza e la valorizzazione di un’infrastruttura outdoor così importante e distintiva per il nostro ambito,” ha affermato il presidente di Garda Dolomiti Azienda per il Turismo S.p.A. Silvio Rigatti.

La riapertura della via ferrata Che Guevara rappresenta un valore aggiunto anche per il Rifugio Don Zio Pisoni, situato sulla sommità del Monte Casale nel Comune di Comano Terme. Sebbene molto impegnativo, il percorso rappresenta un importante collegamento tra la Valle del Sarca e la zona di Comano: per questo motivo anche il BIM del Sarca, che crede fortemente nello sviluppo unitario del territorio, ha contribuito alla realizzazione degli interventi.

“La riapertura della via ferrata Che Guevara rappresenta un risultato significativo per il nostro territorio, non solo sotto il profilo turistico, ma anche come esempio concreto di collaborazione tra enti. Questo percorso, che segna un punto di incontro naturale tra le Giudicarie e l’Alto Garda, è il frutto di un lavoro congiunto avviato nel periodo post-pandemico," ha aggiunto la Consigliera della Provincia Autonoma di Trento Michela Calzà. "La chiusura, avvenuta per motivi di sicurezza a causa del deterioramento dell’infrastruttura, ha reso necessario un importante intervento di messa in sicurezza, reso possibile grazie al supporto tecnico della ditta Orbari e al prezioso contributo del Comune di Dro, dell’APT Garda Dolomiti e del BIM del Sarca.”

Per quanto riguarda i lavori, sono stati individuati tre punti strategici per scaricare i materiali con l’elicottero, mentre il resto è stato trasportato a spalla. Sono stati perciò ripristinati i tratti già esistenti, mantenendo il più possibile l’originalità dell’itinerario e, ove necessario, sono stati integrati nuovi passaggi per garantire maggiore sicurezza, usando meno ferro possibile e seguendo i passaggi naturali per rispettare la morfologia della montagna.

Vista la difficoltà del percorso, per affrontarlo è essenziale essere escursionisti esperti, ben allenati, equipaggiati in maniera adeguata, ed è raccomandato affidarsi all’accompagnamento di guide alpine. Considerata la completa esposizione al sole lungo tutto il tracciato, il periodo consigliato per percorrerlo è quello autunnale o primaverile, quando le temperature sono più miti.
Ultimo aggiornamento: 04/07/2025 23:40:01
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