BRESCIA - Giovanni Garbelli resta leader di Confagricoltura Brescia: dopo un lungo iter, che ha visto l’elezione dei fiduciari per ciascun sindacato professionale di categoria e dei consiglieri delle sezioni economiche di prodotto, è stato formato il nuovo consiglio, composto da una quarantina di imprenditori agricoli rappresentativi di tutta la provincia bresciana.
Consiglio che ha confermato il presidente uscente per un nuovo mandato, dopo i sei già passati alla guida dell’organizzazione. Giovanni Garbelli condurrà Confagricoltura Brescia anche per il prossimo triennio 2025-2027: i soci hanno quindi scelto la continuità e, all’unanimità, riposto rinnovata stima nel leader dal novembre 2018. Nel segno della continuità, sono stati confermati anche i
vicepresidenti Oscar Scalmana e Gianluigi Vimercati e il
presidente onorario Francesco Martinoni. L’elezione si è svolta nella sede della società agricola
Monte Rossa del socio Emanuele Rabotti, alla presenza del nuovo consiglio, di istituzioni, politici, amici e rappresentanti del mondo economico bresciano, tra cui anche gli assessori regionali Alessandro Beduschi, Giorgio Maione e Simona Tironi.

Nel suo discorso di insediamento, Garbelli ha fatto un breve cenno al tempo passato, analizzando le criticità che affliggono il mondo agricolo bresciano, tra epizoozie, siccità e criticità di mercato dovute all’instabilità internazionale, ma ha soprattutto rilanciato, guardando con
fiducia ai prossimi anni e alle tante
sfide che gli imprenditori agricoli hanno davanti. Una cosa non è cambiata, un fattore è rimasto saldo a guidare Confagricoltura sin dalla sua nascita: la volontà di continuare a
fare impresa e a mettere al centro il lavoro degli agricoltori. Proprio da qui parte il nuovo mandato di Garbelli, insieme alla consapevolezza di guidare un’organizzazione che continua a confermarsi
leader a livello nazionale, con un valore della produzione, nel Bresciano, di quasi due miliardi di euro, realizzati da oltre 9 mila imprese, di cui oltre 4 mila socie di Confagricoltura Brescia, realtà che continua a essere la
prima associazione datoriale in Italia.
Numeri ed evidenze che richiedono un’azione politico-sindacale molto forte, concreta e sobria, orientata allo sviluppo, all’innovazione e all’imprenditorialità. Tutto questo Garbelli lo potrà realizzare perché al suo fianco c’è una
squadra numerosa, che ha dimostrato, ancora una volta, solidità ed entusiasmo, voglia di rilancio. Un team che si è arricchito di nuovi imprenditori agricoli, coprendo così a 360 gradi tutta l’eccellenza del
Made in Brescia. “Continueremo a difendere e a far crescere l’agricoltura – ha affermato Giovanni Garbelli -: il nostro primo e principale input è rendere le imprese più
sostenibili dal punto di vista economico, perché siano pronte ad affrontare le sfide che abbiamo di fronte, più forti e coraggiose.
Abbiamo scoperto, in questi anni, di avere una grande capacità di adattamento anche rispetto a una situazione internazionale che si fa sempre più difficile, che non ci offre più punti di riferimento. Non dobbiamo abbassare la guardia, si deve sempre continuare a innovare e investire”. È proprio su questo che il riconfermato presidente ha posto l’accento: gli ultimi, è innegabile, sono stati anni di grandi investimenti a tutti i livelli, anche grazie alla presenza di opportunità come il Pnrr e il 4.0, oggi è però arrivata la stagione di “consolidarsi e raccogliere i frutti del percorso portato avanti finora – ha aggiunto Garbelli -. Siamo cresciuti in gran parte dei settori, ma dobbiamo continuare su questa linea, correggendo le criticità che continuano purtroppo ad assillarci, come quelle del settore mais. Dobbiamo essere consapevoli che l’agricoltura bresciana è un pilastro dell’economia del nostro territorio. Le nostre priorità, come detto, sono chiare: tutelare la redditività delle imprese agricole, promuovere la sostenibilità e rafforzare le filiere, affrontare le sfide del cambiamento climatico e della transizione energetica, valorizzare le eccellenze locali e puntare su ricerca e digitalizzazione. Serve poi un dialogo costruttivo con le istituzioni per avere infrastrutture adeguate, semplificazione burocratica e politiche mirate che sostengano chi produce valore e occupazione. Confagricoltura Brescia è al fianco delle imprese per affrontare con coraggio e responsabilità tutto questo”.
In particolare, agli assessori regionali il presidente ha chiesto due cose specifiche: l’attivazione di un tavolo tecnico permanente sul comparto cerealicolo lombardo e di uno congiunto Agricoltura-Ambiente sulle emissioni, possibilmente aperti al contributo delle realtà provinciali, vista la stretta connessione con i territori e la forte diversità tra una zona e l’altra, oltre che il peso di Brescia nei due comparti.
“La riconferma di Giovanni Garbelli alla guida di Confagricoltura Brescia è un segno di fiducia e continuità, frutto del lavoro svolto negli anni con serietà e visione – ha affermato l’assessore regionale all’Agricoltura Beduschi -. A lui rivolgo i miei complimenti e l’augurio di buon lavoro. Regione Lombardia mantiene così un interlocutore autorevole e privilegiato, con cui affrontare insieme le grandi sfide dell’agricoltura lombarda: dal futuro della cerealicoltura alla direttiva nitrati, passando per investimenti sempre più mirati in ricerca e innovazione, come per le Tea, per continuare ad alimentare un settore chiave per l'economia lombarda e nazionale”. Per l’assessore all’Ambiente Maione “l'agricoltura è pilastro delle politiche ambientali, come definito nella nuova Legge Clima e nell'aggiornamento del Piano Aria. Stiamo sostenendo le imprese con interventi mirati, quali la copertura e l'adeguamento dei sistemi di stoccaggio dei reflui e promuovendo soluzioni innovative per ridurre l'impatto ambientale”. Anche Tironi si congratula per l’elezione di Garbelli, “un presidente che sa bene quanto la formazione e le competenze siano sempre più importanti nelle aziende agricole, per continuare a essere competitive in un mercato del lavoro che cambia. Ecco perché ho deciso di portare la formazione continua anche in agricoltura: da settembre potrà essere rimborsata la formazione per l’aggiornamento delle competenze dei lavoratori e degli imprenditori agricoli stessi, sostenendoli così negli investimenti in innovazione”.