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Ecosistema: Trento è la città più sostenibile d’Italia

Il rapporto annuale realizzato da Legambiente e Ambiente Italia in collaborazione con Il Sole 24 Ore

TRENTO - La città di Trento è di nuovo la città più sostenibile d’Italia. Il sindaco Franco Ianeselli: “Un premio all’impegno di tutta la comunità”.
Il primo cittadino di Trento oggi a Roma per la consegna del riconoscimento. I migliori punteggi per raccolta differenziata, energia da fonti rinnovabili e trasporto pubblico. Al secondo posto della classifica si posiziona Mantova, al terzo Bergamo e al quarto Bolzano Trento torna sul gradino più alto del podio dell’Ecosistema Urbano 2025, il rapporto annuale realizzato da Legambiente e Ambiente Italia in collaborazione con Il Sole 24 Ore, che misura le performance ambientali dei 106 capoluoghi italiani. Con un punteggio del 79,78%,

Trento conquista la prima posizione nazionale, davanti a Mantova (78,74%) e Bergamo (71,82%). In quarta posizione Bolzano (71,54%). Per Trento si tratta di una riconferma. Dopo il secondo posto della scorsa edizione, la città torna al vertice della classifica, posizione che aveva già occupato nel 2020, nel 2021 e nel 2023, mentre nel 2022 era arrivata seconda. Dunque negli ultimi sei anni la città è sempre stata nei primi due gradini del podio.

La presentazione del rapporto si è svolta oggi a Roma, con la partecipazione del sindaco Franco Ianeselli, che nel suo intervento ha dichiarato: “Le politiche ambientali oggi sono una sfida e non solo dal punto di vista delle azioni pratiche da mettere in atto per raggiungere gli obiettivi previsti dai nostri strumenti di programmazione, come per esempio il Paesc. Sull’ambiente si sta combattendo infatti una battaglia ideologica, che si ispira spesso a teorie negazioniste sia riguardo alla crisi climatica, sia riguardo agli effetti sulla nostra salute. D’altra parte, se osserviamo un cinismo dilagante alimentato da una parte dello schieramento politico, per fortuna abbiamo a che fare anche con cittadini sensibili ai temi ambientali, attenti quando si tratta di adottare comportamenti virtuosi, entusiasti nel proporre traguardi più avanzati all’Amministrazione pubblica. Per questo mi sento di dire che questo riconoscimento è un premio a tutta la comunità cittadina”.

Secondo Legambiente, Trento è oggi la città più vivibile dal punto di vista ambientale tra i capoluoghi italiani, grazie a buone pratiche consolidate nel tempo che hanno portato risultati solidi e duraturi in diversi settori chiave. Giunta alla trentaduesima edizione, l’indagine Ecosistema Urbano si basa su 19 indicatori suddivisi in sei macro-aree – aria, acque, rifiuti, mobilità, ambiente urbano ed energia – per fotografare lo stato di salute e la sostenibilità delle città italiane.
Nel complesso sono stati analizzati oltre 30mila dati raccolti attraverso questionari inviati da Legambiente ai 106 Comuni capoluogo e informazioni provenienti da altre fonti statistiche accreditate.

Per entrare nel dettaglio dei risultati raggiunti da Trento, la qualità dell’aria si conferma complessivamente stabile, con lievi oscillazioni nei principali indicatori. Il valore medio annuo del biossido di azoto (NO₂) è di 29 microgrammi per metro cubo, in leggero miglioramento rispetto ai 29,2 dello scorso anno, mentre i giorni di superamento dell’ozono restano invariati (34). Rispettati i limiti per le polveri sottili Pm10 che si attestano a 20 microgrammi per metro cubo (erano 21 nel 2024) e le Pm2,5 che scendono da 14,6 a 13 microgrammi per metro cubo. Restano pressoché invariati i consumi domestici di acqua potabile, pari a 138 litri per abitante al giorno (erano 139). Trento si conferma un’eccellenza nella gestione dei rifiuti, con 443 chilogrammi di rifiuti urbani pro capite all’anno e una raccolta differenziata che raggiunge l’82,3% (83,6% nel 2024), valori che la collocano stabilmente tra le prime dieci città italiane. Anche la mobilità mostra dati di rilievo: il trasporto pubblico conta 140 viaggi pro capite annui (143 lo scorso anno) e 46 chilometri-vettura per abitante (erano 44), a conferma di un sistema efficiente, capillare e ben utilizzato, che vale a Trento il quinto posto tra le città di medie dimensioni.

Per quanto riguarda l’ambiente urbano, diversi indicatori si mantengono stabili, segno che ci sono margini di miglioramento. L’estensione delle isole pedonali resta invariata a 16,3 metri quadrati ogni 100 abitanti, così come il numero di alberi (16 ogni 100 abitanti). Si registra una lieve riduzione delle zone a traffico limitato, da 278,8 a 277,7 metri quadrati ogni 100 abitanti, e delle piste ciclabili, che passano da 9,24 a 8,74 metri equivalenti. Il verde accessibile — parchi, giardini e viali alberati facilmente raggiungibili — si attesta a 21,1 metri quadrati per abitante, in linea con la media nazionale di 21,33. Stabile anche l’indicatore sull’uso efficiente del suolo (7 su 10), mentre il consumo di suolo pro capite nel periodo 2018-2023 è di 5 metri quadrati per abitante. Il tasso di motorizzazione rimane invariato, con 68 auto ogni 100 abitanti.

Molto positiva infine la performance nel settore dell’energia: Trento figura tra le migliori realtà nazionali per potenza rinnovabile installata su edifici pubblici, con 15,4 kW ogni 1.000 abitanti (erano 15,12 lo scorso anno), collocandosi all’undicesimo posto in Italia. Seconda classificata Mantova (settima lo scorso anno, seconda nel ‘23) che ha migliorato di molto i consumi idrici e mantiene alta (84%) la percentuale di raccolta differenziata. Ottima perfomance anche nella valorizzazione dello spazio pubblico, delle aree pedonali, le Ztl e le piste ciclabili. Male invece la qualità dell’aria. Terza Bergamo, protagonista di una scalata notevole (era sedicesima lo scorso anno, cinquantacinquesima tre edizioni fa) grazie agli investimenti su mobilità sostenibile, recupero del suolo e gestione dei rifiuti con una raccolta differenziata del 77,2% (era 76,7%). Quarta posizione per Bolzano che totalizza 71,54% (era 71,40%) e sale di cinque posizioni. Chiudono la classifica tre città della Calabria: Crotone, Vibo Valentia e Reggio Calabria, tutte con punteggio inferiori al 25%. Nel complesso, la media dei capoluoghi italiani si attesta al 54,24%, in calo rispetto al 55,80% del 2024 e del 56,41% del 2023, segnale di un rallentamento generale delle politiche ambientali urbane.
Ultimo aggiornamento: 20/10/2025 14:23:54
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