Potrebbero influire negativamente l’aumento dei prezzi dei materiali per l’edilizia, prodotti in settori energy intensive, e la carenza delle materie prime.
L’evoluzione del PNRR e degli incentivi fiscali per l’edilizia sono stati oggetto di una analisi nei giorni scorsi dall’Ufficio Studi di Confartigianato Imprese, da cui sono emersi alcuni dettagli particolarmente interessanti.
Sul comparto delle costruzioni ha fatto da booster l’attuazione, tra gli interventi del PNRR, del superbonus, in relazione al quale, però, sono esplose gravi criticità, in primis i crediti legati ai bonus edilizia incagliati nei cassetti fiscali, su cui Confartigianato torna a chiedere lo sblocco per salvare l’attività delle imprese che hanno concesso sconti in fattura. Inoltre, si è registrato lo stillicidio di modifiche normative, un vero incubo per imprese, professionisti, amministratori di condomini e famiglie. L’analisi svolta dalla Direzione Politiche Fiscali di Confartigianato delinea una ragnatela burocratica di 224 interventi su detrazioni fiscali edilizie e superbonus: nel dettaglio si tratta di 29 interventi legislativi distribuiti su 16 differenti leggi, decreti legge e decreti ministeriali, di cui 24 solo nell’ultimo anno equivalente ad 1 modifica legislativa ogni 16 giorni. Inoltre, si sommano 9 provvedimenti del Direttore dell’Agenzia delle entrate e 186 documenti di prassi, costituiti da 6 circolari, 4 risoluzioni, 157 risposte ad interpello e 19 FAQ.
Nella prospettiva per il 2023 si delineano, quindi, potenziali rischi che potrebbero rallentare il comparto protagonista della ripresa post-pandemia, per il quale l’Italia ha assunto una posizione di leader in Europa.