Trento - Nel giorno dell’anniversario della
strage di
Capaci, il
Festival dell’
Economia di Trento ha ospitato un confronto su giustizia, economia e nuove forme di criminalità. Al centro del panel dal titolo “Inchieste giudiziarie, processo e nuove forme di criminalità”, moderato dalla giornalista de Il Sole 24 Ore Raffaella Calandra, gli interventi di
Giovanni Maria Flick, presidente emerito della Corte costituzionale,
Alessandra Dolci, procuratore aggiunto a capo della Direzione distrettuale antimafia di Milano, e l’avvocato Luigi Orsi, che si sono confrontati su indagini economiche, misure di prevenzione e nuove sfide poste dall’intelligenza artificiale.
(Da sinistra Luigi Orsi, Raffaella Calandra, Giovanni Maria Flick, Alessandra Dolci foto credit Alessandro Eccel archivio Pat).
Ad aprire l’incontro, ospitato presso l’Itas Forum, il ricordo di Giovanni Falcone e della sua intuizione rivoluzionaria: seguire i flussi di denaro per colpire al cuore le organizzazioni mafiose.
“Falcone aveva una visione di lungo periodo - ha sottolineato Dolci -. Le mafie operano sempre più sul piano economico e la vera sfida resta quella dell’indagine patrimoniale”.
Concetto condiviso da Flick, che ha ricordato l’insegnamento del magistrato: “Non cercate la donna, cercate il denaro”, e da Orsi, secondo il quale quell’intuizione ha rappresentato una svolta nella lotta alla criminalità organizzata.
Il confronto si è poi concentrato sul tema delle misure di prevenzione, strumento giuridico sempre più utilizzato per contrastare reati di natura economica e lavorativa. Si tratta - è stato precisato - di un approccio diverso rispetto al tradizionale processo penale, che interviene “dopo” il reato, sulla base di prove, con garanzie precise e responsabilità accertate. Le misure di prevenzione, al contrario, agiscono prima, su presupposti più sfumati e comportamenti ritenuti potenzialmente pericolosi, sollevando dubbi sul rispetto delle garanzie costituzionali. “La prevenzione è importante - ha osservato Flick - ma bisogna evitare che sostituisca il giudizio penale: il rischio è che si anticipi una condanna senza un processo e le relative garanzie”.
Dolci ha portato esempi concreti di come queste misure vengano applicate, a partire dalla nomina da parte del tribunale di amministratori giudiziari che hanno il compito di riformulare i modelli organizzativi (modelli 231) delle imprese coinvolte, per prevenire il rischio di reato. È il caso del settore moda in regione Lombardia, dove le indagini hanno evidenziato situazioni di caporalato lungo le filiere. Sul punto, Dolci ha confermato per il prossimo 26 maggio la sottoscrizione di un Protocollo per contrastare il caporalato nel comparto.
Tuttavia, secondo Flick e Orsi, resta aperta la questione: può un giudice imporre modelli organizzativi senza una condanna?
Infine, uno sguardo al futuro e all’avvento delle nuove tecnologie, intelligenza artificiale in testa, per commettere crimini. Un tema che è già presente, per illustrare il quale Orsi ha fatto l’esempio del cosiddetto high frequency trading, per fronteggiare il quale si stano già sperimentando algoritmi capaci di individuare comportamenti anomali e criminali sul mercato
Il dibattito ha messo in luce come strumenti giuridici, evoluzioni tecnologiche e responsabilità sociale delle imprese siano oggi intrecciati in modo sempre più stretto. E come, a distanza di trent’anni, l’eredità di Falcone continui a guidare il contrasto alla criminalità, anche in forme nuove e più complesse.