Trento - Il dibattito sugli ospedali trentini si è improvvisamente riacceso. Riceviamo pubblichiamo la lettera inviataci dal consigliere provinciale Claudio Cia (FdI).
"Recentemente, anche a seguito di un’interrogazione a risposta immediata presentata in Consiglio provinciale dal sottoscritto, è tornato al centro del dibattito politico il tema dell’odiosa prassi diffusasi presso l’Ospedale Santa Chiara – in numerosi reparti di degenza – di collocare i pazienti di sesso maschile e femminile nella medesima stanza, generando una situazione di promiscuità inadatta a garantire il livello di riservatezza che molti pazienti richiedono. Ci tengo a sottolineare come la situazione attuale, come spesso purtroppo accade, si sia generata negli anni di governo del nostro territorio provinciale da parte del centrosinistra: dal 2011 al 2018 (Giunte Dellai e Rossi), il numero totale di posti letto all’interno degli ospedali pubblici è passato da 1.731 a circa 1.430 (nel 2021 si è registrato un lieve aumento a 1.445). Praticamente una differenza di circa 300 posti letto, come se in sette anni avessimo chiuso gli ospedali di Tione, Cavalese, Borgo Valsugana e Arco (che insieme oggi ne contano 294).