La Riserva delle Incisioni Rupestri di Ceto, Cimbergo e Paspardo con le sue 555 rocce istoriate catalogate e studiate nel corso dei decenni è anche stato uno dei siti archeologici d’arte rupestre più studiato al mondo, grazie al lavoro metodico del Centro Camuno di Studi Preistorici fondato nel 1964 proprio da Anati ed attualmente presieduto dal camuno Federico Troletti: un’autentica palestra per generazioni di archeologi che sulle incisioni di Foppe di Nadro, di Campanine di Cimbergo, di In Val, di Sottolaiolo di Paspardo e dei molti altri siti disseminati nel vasto territorio delle Riserva si sono formati.
E dunque quale luogo migliore del Museo della Riserva per ospitare questo ciclo di conferenze che fanno il punto sulla ricerca nell’ambito delle Incisioni Rupestri?
Naturalmente trattandosi di un “museo didattico” la cui vocazione è la divulgazione ad un pubblico più ampio possibile, saranno incontri ad ingresso libero e rivolti non solo ad una platea di addetti ai lavori, ma anche solo di semplici curiosi o appassionati, con una serie di approfondimenti legati, non a caso, a temi dell’Età del Ferro: le incisioni dell’Età del Ferro infatti costituiscono di gran lunga la maggior parte e la parte più ricca e complessa del vasto patrimonio iconografico presente nella Riserva di Ceto, Cimbergo e Paspardo.
E dunque a tale periodo saranno dedicate le prime tre conferenze in calendario, con Mattia Cominelli che aprirà la rassegna il 18 marzo e affronterà il tema basilare dell’estrazione del ferro dalle miniere della Valcamonica in età preistorica, Angelo Fossati che il primo aprile parlerà dei riti di iniziazione e dell’arte dei guerrieri e Andrea Arcà, il 13 maggio, di miti, eroi e divinità dell’Età del ferro.
Chiuderanno la breve rassegna due incontri di carattere più generale: Umberto Sansoni, che il 27 maggio presenterà il suo ultimissimo libro, già citato, che reca come emblematico sottotitolo: “Dieci millenni d’arte rupestre in Valcamonica e nelle Alpi Centrali” e che farà un excursus a partire dalle più antiche incisioni camune, quelle zoomorfe di Luine (Darfo Boario Terme) risalenti alla fine del Paleolitico, e infine Emmanuel Anati, che nel mese di giugno, in data in corso di definizione, racconterà i tempi eroici e pioneristici della ricerca in Valcamonica negli anni Sessanta del secolo scorso.
Iniziative del Museo e della Riserva
Lunedì 20 marzo dalle ore 15 alle ore 18;30 in Riserva, Area di Foppe, sulla roccia 26-27 e dintorni: La montagna suona, evento per l’equinozio di primavera con performance in abiti preistorici e jam session musicale di percussionisti. Sabato 8 aprile, ore 17, al piano terra e al primo piano di Area 42, Museo di Nadro, via Piana 42.: inaugurazione delle mostre personali di Salvatore Alessi e di Daniela Doni, entrambe a cura di Virgilio Patarini, organizzazione Zamenhof Art. Le mostre saranno visitabili fino al primo maggio 2023. Sabato 17 e domenica 18 giugno “Ketodamos”, una rievocazione storica celtico-camuna con spettacoli e concerti all’interno della Riserva delle Incisioni Rupestri.
I PILASTRI DELLE INCISIONI
Secondo ciclo di conferenze, marzo-giugno 2023
Sabato 18 marzo 2023, ore 18
Tra miniere e archeologia: il ferro in Valle Camonica. Il caso di Pisogne.
A cura di Mattia Cominelli.
La Valle Camonica è da sempre considerata un polo industriale all’avanguardia nel campo della siderurgia: numerosissime sono infatti le attestazioni legate all’attività estrattiva del ferro. Il “caso Pisogne” rappresenta un caso unico per la vastità del comprensorio minerario, ubicato principalmente lungo il solco della Val Trobiolo, dalle pendici del Monte Guglielmo
sino a ridosso dell’abitato di Pisogne, e per la durata nei secoli dello sfruttamento dalle antiche origini fino agli anni Sessanta del secolo scorso, quando l’attività estrattiva cessò definitivamente.
Sabato 1 aprile 2023, ore 18
L'arte dei guerrieri in Valcamonica. Le incisioni rupestri dell'età del Ferro, iniziazione della gioventù aristocratica e guerriera.
A cura di Angelo Eugenio Fossati
Alla fine del 2° Millennio a.C. e poi nel corso di tutto il 1°, l'arte rupestre della Valcamonica presenta tematiche relative al mondo dei guerrieri. Figure di armati in duello o in schieramento, cavalieri, scene di caccia al cervo, scene di corsa o danza, animali iconici (uccelli, stambecchi, serpenti) e numerosi simboli, inclusa la rosa camuna, popolano ora il mondo delle incisioni rupestri. L'autore propone un breve excursus cronologico dello stile IV di Valcamonica, affrontando i vari temi presenti nell'arte rupestre di questo periodo e proponendone un'interpretazione complessiva legata al mondo dell'iniziazione della gioventù aristocratica e guerriera.
Miti, eroi e divinità nell'iconografia camuna e italica della prima età del Ferro: la grande roccia delle Aquane.
A cura di Andrea Arcà
La Grande Roccia di Naquane è una delle più importanti della Valcamonica. Muovendo dai rapporti con il patrimonio figurativo coevo, integrato da elementi etnografici (reperti figurati di provenienza paleoveneta, hallstattiana, etrusca ed italica, pertinenti all'arte delle situle, agli affreschi tombali, alla ceramica, alla bronzistica, alle stele e agli elementi architettonici decorati), l'analisi di Arcà dimostra l'innegabile interconnessione del patrimonio figurativo rupestre con le aree circostanti, e toglie la Valcamonica da un malinteso e poco plausibile isolamento; è in grado inoltre di sostanziare un percorso esegetico e di suggerire una serie di percorsi interpretativi.
er approfondimenti: http://www.arterupestre.it/visitare-la-riserva/museo-e-strutture-turistiche/