Inoltre, sempre in riferimento alle acque sporche da sollevare, va fatta una precisazione: se desideri raccoglierle ad una profondità maggiore di 8 metri, l’acciaio o la ghisa sono gli unici materiali consigliati per la tua pompa sommergibile.
Al contrario, una pompa per le acque chiare è ottima per il pompaggio dell’acqua potabile presente nell’impianto idrico domestico oppure per l’acqua non potabile, perfetta nell’irrigazione dei campi. Lo stesso dicasi per l’acqua sottoposta al trattamento di ozono, cloro ed altri liquidi, sulla stessa falsariga di quanto avviene per le piscine.
Questo genere di pompe sono semplici da usare visto che possono essere tranquillamente comandate da un galleggiante a cui, deve essere per forza di cose direttamente connesso, al fine di poter dare il la all’avvio o all’arresto del motore. In linea di massima, questi modelli si contraddistinguono per la presenza di un girante, posizionato all’interno della classica camera ermetica, munita di entrata (coclea) e di uscita (voluta).
La funzione essenziale di questo girante è quella di convertire in energia cinetica l’energia meccanica, al mero scopo di tritare tutto quelle che passa mediante la pompa. Svuotando il locale dove sono posizionate, le pompe sommerse di sollevamento delle acque non necessitano né di pressione, né tanto meno di portata.
Il ruolo determinante dell’utilizzo delle pompe sommerse di alimentazione viene fuori quando si cerca una soluzione volta a garantire il pompaggio di acqua potabile, mettendola in pressione. Il più classico degli esempi è l’alimentazione di acqua potabile dei pozzi.
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