Non da meno bisogna tenere in considerazione l’ulteriore elemento che sta incidendo negli ultimi anni sul comparto, quello della difficoltà e dei costi del conferimento nei centri di recupero del materiale inerte delle lavorazioni del comparto. Questi centri sono sempre meno a fronte dell’incremento della richiesta del mercato. Questo incide notevolmente sia dal punto di vista operativo sia dal punto di vista economico. Nonostante la task force coordinata dalla prefettura di Sondrio, anche per questo tema non ci sono immediate soluzioni”.
Una fase, quella di oggi, che possiamo quindi definire straordinaria e che pertanto va affrontata con strumenti nuovi, diversi e se possibile straordinari, quali, ad esempio, la creazione di Tavoli di confronto tra tutti i portatori di interesse, anche a livello mandamentale, in cui discutere e valutare la condizione attuale e le possibili azioni da mettere in campo.
La situazione attuale ha portato molte imprese a privilegiare il mercato privato a discapito di quello pubblico anche se non depone certo a favore delle stazioni appaltanti né i tempi di pagamento né in molti casi i prezzi a base d’asta troppe volte penalizzanti e tirati all’osso.
“In più occasioni - aggiunge Andrea Lorenzini, Vicepresidente provinciale dell’associazione - abbiamo cercato di far capire che il massimo ribasso negli appalti non è un dispetto compiuto ai danni dell’impresa ma spesso è un sistema deviato che si ripercuote negativamente su tutto il territorio. Amministrare bene la cosa pubblica non vuol dire risparmiare il maggior numero di risorse bensì vuol dire assicurare il mantenimento in ordine e la realizzazione opere di qualità per miglioramento della vita della comunità”.
Gli effetti dei bonus fiscali non sono destinati a rimanere – come ben noto – eterni e quindi secondo l'associazione occorre ponderare bene le azioni da mettere in campo per affrontare e superare questa fase ed essere pronti a mantenere lo status raggiunto grazie al volano economico.
"Va da sé che queste difficoltà non sono una peculiarità del nostro territorio ma si avvertono in molte aree del paese; da qui è nata la proposta delle associazioni di categoria di prorogare gli effetti dei bonus fiscali proprio per evitare una concentrazione di commesse (private e pubbliche) a cui le imprese non riescono a far fronte".