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Boario Terme: il professor Lucio Brancadoro incanta il pubblico sulle vigne di Leonardo

lunedì, 5 ottobre 2020

Boario Terme – Grande serata al centro Congressi di Darfo Boario (Brescia) con il professor Lucio Brancadoro, docente di Viticoltura e di Coltivazioni Arboree all’Università degli Studi di Milano, vice presidente dell’Associazione Costitutori Viticoli Italiani e autore di oltre 120 pubblicazioni scientifiche, che ha ripercorso la storia del genio fiorentino, a partire dalla lettera indirizzata al suo fattore Zanobi Boni, datata 9 dicembre 1515, nella quale, dopo essersi lamentato sulla qualità del vino contenuto nelle ultime caraffe ricevute, avrebbe dimostrato di conoscere le tecniche della viticoltura, dando consigli sulle migliorie legate alla coltivazione della vite, e alcune pratiche vinicole adatte alla produzione di un vino eccellente.

Lucio Brancadoro - BoarioL’INTERVENTO – La serata sul tema “Dalla vigna di Leonardo alle vigne camune”, organizzata nel contesto della mostra “Leonardo 3D”, con la collaborazione di PromAzioni360 di Loretta Tabarini ha visto l’interessante intervento del professor Lucio Brancadoro (nella foto), con al termine la degustazione di vini del Consorzio Vini Igt Valle Camonica abbinati al formaggio Silter Dop.

“La storia del vigneto di Leonardo – ha spiegato il professor Brancadoro – è un bell’esempio delle connessioni che esistono tra uomo e la coltura della vite. Ludovico il Moro dona a Leonardo la vigna, allora appena fuori delle mura oggi in pieno centro città, non tanto come ricompensa dei suoi servigi, ma per permettere a Leonardo, che in Toscana possedeva vigneti, di ritrovare un legame con le proprie origini. Mostrando così come la coltura della vite, più di altre, abbia uno stretto legame con il territorio e con la coltura dell’uomo. L’altro aspetto interessante è il concetto brolo, in Francia clos, ovvero il terreno cinto da mura che racchiude il vigneto, strutture che si ritrovano anche in Valcamonica, che danno la misura dell’importanza che l’uomo ha sempre dato alla coltura della vite. Questi aspetti così come altri hanno spinto la ricerca a individuare e a ricostituire il vigneto di Leonardo, con le modalità e con i vitigni allora presenti”.

IL CURRICULUM – Laureato in Scienze Agrarie è dal 2004 docente di Viticoltura e dal 2014 di Coltivazioni Arboree presso la Facoltà di Agraria dell’Università degli Studi di Milano. Le linee di ricerca che conduce riguardano in particolare il miglioramento genetico della vite sia attraverso la selezione clonale sia mediante ibridazione interspecifica per la costituzione di nuovi porta innesti. Inoltre si occupa dello sviluppo di modelli innovativi di viticoltura con particolare riferimento a quella di precisione.

E’ membro corrispondente dell’Accademia della Vite e del Vino è vice Presidente dell’Associazione Costitutori Viticoli Italiani (ACOVIT), è coordinatore di progetti di ricerca nazionali. Al suo attivo ha oltre 120 pubblicazioni scientifiche su riviste sia internazionali che nazionali.



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