ll comparto “edilizia” l’incidenza del settore immobiliare (inteso come somma tra il settore “costruzioni” e il settore “attività immobiliari”) è pari al 19,9% sul totale credito erogato, rispetto alla media Casse Rurali Trentine del 31,6%.
Il solo settore “attività immobiliari” è assolutamente marginale per la Cassa Rurale e rappresenta lo 0,8% del credito erogato, rispetto alla media Casse Rurali Trentine del 11,6%.
CREDITO DETERIORATO
Le sofferenze lorde ammontano a 6,33 mln di euro ed incidono sul totale degli impieghi per una percentuale pari al 3,40% (in leggera flessione rispetto allo scorso esercizio), in maniera nettamente inferiore rispetto alla media casse rurali trentine (10,00%) e al sistema Bcc a livello nazionale (11,80%).
Le inadempienze probabili lorde ammontano a 19,04 mln di euro ed incidono sul totale degli impieghi per una percentuale pari al 10,19% (in leggera flessione rispetto allo scorso esercizio).
Le sofferenze lorde sono coperte dai fondi di svalutazione per il 76,16% del loro ammontare (rispetto al 59,40% della media Bcc nazionali e al 62,60 della media trentina). Le Inadempienze probabili lorde sono coperte dai fondi di svalutazione per il 42,61% del loro ammontare (rispetto 30,20% della media Bcc nazionali e al 32,0% della media trentina).
Il tasso di copertura complessivo del credito deteriorato è pari, al 31.12.2017, al 49,76%
Al 31.12.2017 l’indicatore “NPL RATIO” che misura l’incidenza del credito deteriorato sul totale credito erogato per la Cassa Rurale Novella e Alta Anaunia è pari al 14,06% (rispetto a 11,01% della media Bcc nazionali e 16,60% delle Casse Rurali Trentine). l fondi propri (patrimonio) post aumento di capitale Cassa Centrale Banca (8 mln €) ammontano ad 29.884.251 euro.
Il grado di solidità patrimoniale della Cassa Rurale Novella e Alta Anaunia rimane ottimale, nonostante il periodo transitorio determinato dal versamento per la sottoscrizione dell’aumento di capitale CCB e la conseguente momentanea riduzione dei fondi propri: il CET1, infatti, è pari al 18,23% (rispetto alla media casse rurali trentine del 15,52%) e risulta uno degli indicatori più elevati a livello provinciale.
L’utile d’esercizio 2017 della Cassa Rurale Novella e Alta Anaunia è pari a 393.768 euro in aumento (+2,35%) rispetto allo scorso esercizio, nonostante le ingenti rettifiche di valore sui crediti che, anche nel 2017, superano i 2 milioni di €, portando il livello di copertura delle partite deteriorate a livelli ampiamente superiori alla media delle Casse Rurale Trentine.
Il Margine di Interesse pari a 5,54 mln di euro appare sostanzialmente stabile.
Le commissioni nette sono in crescita (+6,33%).
I costi operativi, grazie ad un’attenta politica di contenimento, appaiono in flessione (- 0,92%).
La Cassa Rurale Novella e Alta Anaunia conta 40 dipendenti opera in 11 sportelli (Fondo, Castelfondo, Brez, Cloz, Romallo, Revò, Cagnò, Cavareno, Sarnonico, Ruffrè e Lana). I soci sono 3.492.
A supporto dell’operazione di apertura del punto operativo di Merano, abbiamo dalla nostra l’esperienza della piazza di Lana che, nell’arco degli otto anni dalla nostra apertura, presenta le seguenti risultanze:
- La raccolta diretta della Sede Distaccata di Lana ammonta a 19,05 mln di € in crescita del +13,17% rispetto allo scorso anno.
- La raccolta indiretta ammonta a 3,37 mln di € in flessione del -10,98% rispetto allo scorso anno.
- La raccolta complessiva ammonta a 22,42 mln di € in aumento del + 8,74% rispetto allo scorso anno.
- Gli impieghi per cassa ammontano a 27,40 mln € e crescono in maniera nettamente superiore rispetto alla media Cassa Rurale (+3,90 mln € / +16,58%).
- Le masse intermediate di Lana ammontano a 49,82 mln € in crescita del 25,32% rispetto allo scorso anno.
- Le sofferenze di Lana incidono per il 2,71% sul totale degli impieghi erogati presso la Sede Distaccata (rispetto alla media Cassa Rurale del 4,06%).
- A Lana sono stati aperti, sinora, 1.085 rapporti:
La sede distaccata di Lana rappresenta, ad otto anni dalla sua apertura (settembre 2010) il 10,59% delle masse intermediate complessive della Cassa Rurale Novella.
Da anni, dopo numerosi tentativi andati a vuoto, abbiamo valutato progetti diversi alla semplice fusione (ovvero “associazione d’impresa”, “sottogruppo bancario”, “newcom”) con l’intento di salvaguardare l’autonomia delle Casse Rurali e, di conseguenza, del territorio, sotto tutti gli aspetti; in primis quelli economici, culturali e dei servizi, che, con la fusione di Valle, vengono gradualmente compromessi, soprattutto nelle zone più periferiche mettendo a serio rischio la natura stessa del credito cooperativo.
Con la costituzione del gruppo bancario che prevede direzione e controllo sulle BCC si assisterà a una vera e propria stretta sull’autonomia delle singole Casse Rurali e non riusciamo a comprendere, in assenza del contratto di coesione e del piano industriale, il “perché” delle fusioni a tutti i costi, se non per necessità. Forse, i veri motivi, sono da ricercare nelle aspirazioni a future “governance”, o in una precisa strategia della Capogruppo.
Noi riteniamo che la Capogruppo, e la conseguente costituzione del gruppo bancario, debbano portare maggiori benefici alle piccole realtà come la nostra che presidiano il territorio in tutti i sensi: efficienza, professionalità, robustezza patrimoniale, redditività e contenimento dei costi.
La riforma è chiaramente dannosa per l’autonomia e per la salvaguardia del patrimonio delle banche di credito cooperativo. Noi ci battiamo per mantenere autonomia operativa e gestionale, rifiutando ogni centralismo che stravolge la natura delle BCC.
In merito alla costituzione del gruppo, riteniamo sia necessario, da parte della costituente
Capogruppo, maggiore coinvolgimento delle BCC mettendole a conoscenza del piano industriale, del contratto di coesione, del sistema delle garanzie incrociate, dell’assetto della governance, per non condizionare scelte strategiche degli aderenti e per non trovarsi, poi, di fronte a scelte improrogabili e obbligate.