Braone – L’Associazione Nazionale Partigiani d’Italia, sezioni dell’alta e della bassa Valle Camonica, l’Associazione Fiamme Verdi dell’alta e della bassa Valle Camonica e l’Associazione Nazionale Ex Internati di Valle Camonica, esprimono “la propria ferma censura nei confronti dell’operato di un’amministrazione comunale valligiana. Contravvenendo alle tradizioni democratiche e antifasciste della comunità di Braone, l’attuale Sindaco e la sua Giunta, pur in un periodo di emergenza Covid-19, hanno trovato il tempo per prendersela con una precedente deliberazione comunale che condizionava l’utilizzo degli spazi e delle sale pubbliche a una dichiarazione di adesione ai principi di libertà, antifascisti e antidiscriminatori scolpiti nella nostra Costituzione.
In verità, l’iniziativa del Sindaco e della Giunta braonesi, apparentemente asettica e burocratica, esprime la consapevole volontà di riabilitare un’ideologia prevaricatrice che fu all’origine della catastrofe nazionale, dalla quale l’Italia seppe risollevarsi solo al prezzo di inenarrabili sofferenze e anche grazie alla Resistenza che della Carta Costituzionale costituì il solco e la fonte ispiratrice.
Le nostre associazioni ritengono che non si possa indulgere nei confronti di chi, dopo tanto tempo, non sa ancora riconoscersi nei valori costituzionali ed esprimono l’auspicio e la richiesta affinché il Sindaco e la Giunta del Comune di Braone ritornino sui loro passi, ripristinando nella sua integralità la precedente delibera e il ruolo che spetta alla comunità braonese nel consesso democratico e antifascista della Valle Camonica”.
Il commento è riferito alla modifica apportata, con una delibera di Guinta dello scorso mese di ottobre, al regolamento che autorizza la richiesta di spazi e sale e altri luoghi di proprietà del Comune, togliendo i richiami espliciti al rispetto della Costituzione e al non utilizzo degli spazi pubblici per la propaganda fascista e discriminatoria.