Trento – Nel coro pressoché unanime e molto critico delle ultime ore contro il provvedimento del Governo, col quale di fatto si istituisce il lockdown natalizio, intervengono anche le Associazioni Cristiane Lavoratori Italiani trentine, che auspicano una libertà di movimento almeno al perimetro delle Comunità di Valle.
“L’ultimo DCPM del governo, al punto relativo alle restrizioni della mobilità durante i giorni più significativi delle prossime festività, non tiene conto dei bisogni e delle specificità dei territori di montagna. Una cosa è limitare la circolazione delle persone nei territori metropolitani, un’altra è farlo nei paesi di montagna.
Circoscrivere la possibilità di spostamento rappresenta una misura sicuramente razionale e necessaria, ma applicarlo con le stesse modalità nei piccoli comuni di montagna significa arrecare altri problemi a quelle fasce di cittadini, come gli anziani e le persone sole, che vivono già una situazione di isolamento e difficoltà relazionale.
Riteniamo pertanto più corretto estendere le limitazioni al perimetro delle Comunità di valle in modo tale da consentire quelle relazioni sociali che, nel pieno rispetto delle regole di prevenzione, risultano spesso sostitutive o complementari alle misure di intervento pubblico.
A tale proposito, le Acli trentine invitano il Presidente Maurizio Fugatti ad intervenire sul governo per salvaguardare le prerogative autonomistiche e tutte le misure relative alla tutela delle comunità di montagna.
Guardando alle settimane di Avvento, alle festività e al Natale, le Acli invitano la comunità trentina a recuperare i valori della testimonianza cristiana che risiedono innanzitutto nella riscoperta, specie in questi tempi di crisi, della sobrietà e della solidarietà verso i più deboli, i poveri e gli ammalati.
Proprio in questo periodo c’è bisogno del massimo dell’attenzione per ascoltare i bisogni dei più sofferenti e per assistere quelle situazioni di disagio e difficoltà che crescono in misura sempre più marcata vicino a noi“, l’intervengo in una nota delle Acli trentine.