Ed è motivo di grande soddisfazione per tutta la comunità scolastica trentina il fatto che spesso tali progetti ricevano riconoscimenti tanto prestigiosi e che oggi uno dei nostri istituti sia stato chiamato a portare il proprio contributo in un momento tanto importante per la scuola, la politica, la società italiane”.LA CERIMONIA Nel cortile d’onore del Quirinale, il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, inaugurerà il nuovo anno scolastico alla presenza del Ministro dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, delle massime Autorità dello Stato e con la partecipazione di esponenti del mondo della cultura, dello sport, dello spettacolo e di una rappresentanza di scuole di tutto il territorio nazionale. Le istituzioni scolastiche presenti rappresentano le scuole che si sono maggiormente distinte nella realizzazione di progetti di rilevo sui grandi temi dell’educazione, della legalità, dell’intercultura, della solidarietà e dell’integrazione. L’evento sarà trasmesso in diretta su Rai 1.
IL TRENTINOPer quanto riguarda il Trentino, saranno cinque le scuole presenti e una di esse, l’Istituto don Milani di Rovereto, svolgerà una parte attiva nella cerimonia di inaugurazione, mettendo in scena una performance teatrale dal titolo “Amore scrivimi”.
Il progetto ha coinvolto una ventina di studenti dell’istituto in un’esperienza di laboratorio teatrale che, attraverso la sperimentazione di alcuni aspetti educativi legati alla recitazione, ha offerto agli allievi uno spazio idoneo al potenziamento delle loro capacità espressive e, nello stesso tempo, innescato reali processi di integrazione delle diversità di cui ciascuno è portatore.
Il percorso si è articolato in un centinaio di ore di attività, finalizzate alla realizzazione dello spettacolo teatrale, attività che sono andate dalla scelta ed analisi del testo per la stesura del copione, alla scelta e rielaborazione delle basi musicali fino alle attività più “pratiche” di acquisizione delle tecniche di recitazione, allestimento della coreografia e messa in scena. La storia narrata è tratta dal diario di una profuga di Borgo Sacco, la signora Giuseppina Filippi Manfredi.
Sul palcoscenico i giovani attori sono accompagnati da una piccola orchestra, con cantante, che riproduce musiche originali dell’epoca ed un video, sempre realizzato dai ragazzi, apre e chiude lo spettacolo.
La performance racconta, attraverso flashback, immagini del passato, canzoni popolari e balletti, i sentimenti, il dolore per la lontananza del marito soldato, e dunque la sofferenza della partenza obbligata, della permanenza forzata nei paesi d’esilio. Ma racconta anche il grande coraggio, la forza e la speranza di pace che ha accompagnato queste persone, queste donne, fino al ritorno nei loro paesi distrutti, una forza che le ha trovate pronte a ricominciare.
La rappresentazione vuole dare dunque voce all’immensa tragedia del popolo trentino e dei 110.000 profughi che per ragioni diverse furono allontanati dalle loro abitazioni durante la prima guerra mondiale. Intere comunità si dispersero, in migliaia andarono a popolare campi profughi dove la vita quotidiana regalava miseria e stenti ma anche ricordi e speranze.
Un viaggio “delicato” dall’oggi al passato, segnato profondamente dall’amore tra Giuseppina e il suo amato marito Gregorio, raccontato nelle struggenti pagine di diario piene di ricordi, di tristi presenti ma anche di speranze, emozioni che diventano patrimonio per le nuove generazioni.
I ragazzi sono stati guidati n
el percorso formativo dalla professoressa Francesca Marcomini e da alcuni docenti dell’istituto con specifiche competenze in questo ambito, oltre che da alcuni esperti esterni che hanno fornito un supporto per gli aspetti più tecnici e in particolare, per l’ambito musicale, dal professor Pino Angeli, che ha anche affiancato i ragazzi sul palco.
Ultimo aggiornamento:
22/09/2014 00:01:23