BRESCIA - Un po’ per la congiuntura economica, sia italiana sia estera, un po’ per l’incertezza e un (bel) po’ per il meteo, che continua a fare le bizze in tutti i sensi, la stagione 2025 negli agriturismi bresciani stenta a decollare. L’annata è buona – e visto il livello delle strutture del nostro territorio non potrebbe essere diversamente -, ma non sono certo i “fasti” degli ultimi anni. Secondo il vicepresidente di Confagricoltura Brescia Gianluigi Vimercati, la ricettività negli agriturismi bresciani dà lievi segnali di rallentamento: il lavoro c’è per tutti, ma non si respira quell’entusiasmo che si è percepito nell’immediato post covid. Insomma, non è una stagione da record, è tutto sommato discreta, ma mancano un po’ i numeri. “Anche nel nostro mondo – afferma Vimercati - si sta generando un attimo di allentamento. Percepiamo tutti che non c’è stabilità, a livello generale ed economico, generando così incertezze e insicurezze sull’annata. E le nostre strutture, che sono di nicchia, sono le prime a risentirne. L’apprezzamento per quanto offriamo c’è ancora tutto, per la possibilità di relax a contatto con natura, per vivere esperienze agricole autentiche, per le degustazioni e l’enoturismo, ma qualche segnale legato all’incertezza e al meteo lo sentiamo, l’annata c’è e il lavoro va bene, ma non è entusiasmante.
Certo, usciamo da un periodo molto buono e questo che stiamo vivendo lo è un pizzico meno, ma sappiamo anche che sarà difficile replicare gli ultimi anni”.

Nel tempo, anche le strutture agrituristiche bresciane si sono evolute: il presente è un periodo di assestamento, dopo gli entusiasmo per l’enoturismo, il cicloturismo, oleoturismo e le degustazioni, che oggi non sono più la novità di richiamo. “Anche grazie a Confagricoltura – aggiunge Vimercati - c’è stata una notevole evoluzione nell’accoglienza agricola, in particolare grazie ai corsi di formazione: Brescia oggi è pronta ad accogliere e a fare le cose per bene, tutte le aziende si sono strutturate con vendite dirette, degustazioni, eventi e tante proposte”. Ora l’attenzione, ne è convinto il vicepresidente di Confagricoltura Brescia, dovrebbe spostarsi più su un’attività sindacale che persuada gli amministratori dei Comuni ad avere maggiore sensibilità verso le infrastrutture presenti sul territorio, facendo manutenzione di sentieri e segnaletica, di piste ciclabili e luoghi attrattivi.
“È la struttura singola che accoglie, ma se intorno non c’è il territorio che recepisce, diventa difficile fare turismo esperienziale: abbiamo bisogno che il territorio ci segua – conclude Vimercati -. Chi viene in agriturismo o fa enoturismo, chi percorre i cammini o usa le e-bike, porta un indotto significativo. Se ne parla moltissimo, ma basti dire che la Franciacorta non è collegata con una ciclabile unica. Dobbiamo tutti insieme fare sinergia, per generare economia valorizzando i piccoli borghi e chi ci lavora”. Luci e ombre, quindi, con un giugno sotto le aspettative, un luglio con un tasso medio di occupazione del 60 per cento, un agosto che si conferma il mese di punta e un settembre che dovrebbe avere una buona tenuta.