In quest’ultimo caso bisognerà montare delle gomme da cross.
Dove possono essere guidate le pit bike
Nel nostro paese sono nati, a partire dal 2000, dei circuiti dedicati alle pit bike e si trovano a Verderio Superiore, in Emilia, in Sicilia, nella Toscana e nel Lazio.
I costi per una giornata in pista si aggirano intorno ai 20 euro cui bisogna aggiungere l’iscrizione ad una associazione dell’Unione Italiana Sport Per Tutti. Se invece si vuole partecipare ad una gara, bisognerà pagare la tassa di iscrizione.
Sospensioni e impianto frenante
Come succede per le moto normali, tutte le componenti ammortizzanti possono essere regolate o meno. Le forcelle possono essere non regolabili (prive di registri) oppure regolabili. Queste ultime, dopo aver cambiato l’olio e messo gli spessori, consentiranno di avere prestazioni abbastanza discrete. Correndo in pista serve un buon impianto frenante, ma molto spesso quello di serie non offre le migliori prestazioni. In genere però i piloti risolvono questo piccolo problema utilizzando un impianto frenante simile a quello degli scooter.
Telaio centrale o perimetrale?
È il tipo di telaio a dividere le pit bike in due categorie principali. Anche se c’è da dire che ne esiste un terzo tipo, ma di vecchia concezione: il telaio perimetrale scatolato. Se siete motociclisti con una certa esperienza alle spalle allora il telaio perimetrale sarà quello adatto, dato che è particolarmente indicato per chi è abituato alle moto da strada.
Se invece siete motociclisti da sterrato o da motard, il telaio più indicato è quello centrale monotrave che agevola la guida con il piede a terra.
Motori
I motori delle pit bike tendono ad avere le stesse dimensioni e gli stessi attacchi. Questo affinché possano essere intercambiabili rendendo le operazioni di sostituzione del motore molto semplici e dai tempi ridotti. I motori sono monocilindrici a 4 tempi con potenza che va dai 125 ai 180 cc, mentre le cilindrate più diffuse sono quelle che vanno dai 140 ai 160 cc.