Bande e complessi musicali si sciolgono, bandisti e musicisti seguono il destino dei loro coetanei e sono arruolati”.
Gli autori, quindi, tra i quali figurano le firme anche di Mirko Saltori, Alessandro Livio, Anna Boschi e Giovanni Delama, affrontano e approfondiscono diversi temi: il ruolo della musica e delle bande in Trentino dopo lo scoppio del conflitto, quando iniziano a emergere le bande militari, il ruolo di quest’ultime in Austria, la musica da campo e le bande al fronte, i canti dei soldati, il suonare e il cantare in prigionia e, poi, nei luoghi di profugato. “Questo libro colma una lacuna – ha aggiunto quindi Nicola Fontana, archivista e responsabile del Museo Storico Italiano della Guerra di Rovereto -. È un volume con molti pregi a partire dalla molteplicità delle fonti utilizzate: da quelle civili, militari e istituzionali fino agli spartiti musicali e ai canovacci teatrali”. Nel suo intervento, invece, Antonio Carlini, storico della musica e presidente della Società Filarmonica di Trento, ha posto una questione più politica: “Le fonti usate per scrivere questo libro – ha sottolineato infatti – ti mettono di fronte alla sofferenza incredibile vissuta dalla nostra gente e che fu il prodotto di scelte politiche fallimentari”. Carlini si è poi soffermato sull’aspetto dell’educazione musicale auspicando che in Trentino si possa “fare più musica in casa e in famiglia che nelle sale da concerto”.
A fare gli onori di casa il Corpo bandistico di Mattarello, che ha suonato in pubblico per la prima volta dopo i lunghi mesi di lockdown, e il sindaco di Trento Franco Ianeselli che ha sottolineato come le bande rappresentino per loro stessa natura “un ponte fra generazioni”. “In questi tempi difficili abbiamo bisogno di appartenere a una comunità – ha affermato il primo cittadino – e le bande sono il simbolo di questa appartenenza. È stata un’emozione poter riascoltare dopo mesi di silenzio una banda suonare in via Belenzani”. Così anche Paolo Piccoli, presidente del Consiglio comunale e molto vicino al mondo bandistico, ha ribadito come le bande sappiano “creare occasioni d’incontro e di radicamento”. L’assessore provinciale alla cultura Mirko Bisesti, nel confermare il sostegno da parte del Governo provinciale a questo mondo musicale, ha quindi evidenziato come i complessi bandistici siano “un valore inestimabile”.
“Le bande sono parte della nostra vita – ha aggiunto -. Sono sempre presenti nei momenti più importanti della vita sociale di una comunità. La cultura musicale è la cultura delle nostre radici”. Infine, un ringraziamento è venuto anche dal consigliere provinciale Pietro De Godenz: “Essere qui oggi per me è come essere in famiglia – ha affermato -. Le bande sono un collegamento tra le generazioni, sono una cultura comune che unisce tutto il Trentino e sono tra le associazioni più importanti e longeve alle quali auguro di proseguire con grinta e tenacia”.
La presentazione del volume apre ufficialmente i festeggiamenti per i 70 anni di fondazione di Federbande, che proseguiranno con una serie di attività già programmate per l’autunno, tra cui un grande concerto della Banda Sinfonica Giovanile del Trentino (26 settembre), un importante convegno di carattere internazionale sul mondo bandistico di ieri, di oggi e di domani (2-3 ottobre) e una grande sfilata tra le vie cittadine che coinvolgerà 86 bande trentine e 2 altoatesine per oltre 2.500 bandisti (24 ottobre). Le celebrazioni si concluderanno il 26 dicembre con il tradizionale concerto di Natale.