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Cia Lombardia risponde alle critiche: "L'agricoltura non spreca l'acqua. Il vero problema è la dispersione idrica"

Darfo - L’agricoltura usa l’acqua, ma non la consuma. E in particolare le risaie, grazie al riutilizzo per più volte della medesima e alla progressiva restituzione della stessa ai fiumi, rappresentano un esempio virtuoso di impiego della risorsa idrica.


Così la Confederazione italiana agricoltori della Lombardia risponde alle accuse mosse, in questi giorni di crisi siccitosa, ai contadini, definiti in alcuni casi “sperperatori” di risorse idriche.


Anzitutto, precisa Cia Lombardia, la “sommersione” delle risaie avviene generalmente nei mesi di aprile e maggio, consentendo così di utilizzare le acque derivanti dalle precipitazioni primaverili e dallo scioglimento delle nevi a bassa quota, che altrimenti che altrimenti finirebbero in mare, diventando salate, senza beneficio alcuno.

Le stesse acque vengono poi riutilizzate più volte in diverse risaie.


La risicoltura padana svolge inoltre una funzione di accumulo d’acqua nelle falde, trasformando il sottosuolo in una sorta di spugna in grado di assorbire l’acqua immessa, per poi restituirla all’ambiente e lentamente ai fiumi. Questo consente anche di mitigare gli effetti delle “magre” che si generano normalmente nei mesi più caldi e di scarse precipitazioni


Infine, rileva la Confederazione, la risicoltura non sottrae nemmeno risorse idriche ad altri settori come quello idropotabile, idroelettrico e industriale. Le colture risicole utilizzano infatti “a valle” le risorse idriche dopo che le stesse sono state impiegate per produrre consistenti quantitativi di energia elettrica.


Insomma, conclude Cia Lombardia, l’agricoltura non spreca acqua, ma fa di tutto per risparmiarla, anche perché la paga cara. Quindi si impegna affinché ogni goccia sia usata per produrre reddito.


Il vero problema in Italia è la dispersione idrica con reti obsolete che andrebbero ammodernate e adeguate alla situazione attuale e la necessità di creare nuovi ed efficienti bacini di invaso e accumulo.

Ultimo aggiornamento: 28/07/2017 00:01:25
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