L'autismo è tra i più comuni e invalidanti disturbi dello sviluppo neuropsichico: in Lombardia colpisce circa 16mila bambini e ragazzi, spesso associato ad altri disturbi”.
Tra il 2008 e il 2016 i pazienti con disturbi neuropsichici seguiti nelle strutture sanitarie lombarde sono passati da circa 65.000 (il 4% della popolazione tra 0 e 18 anni) a più di 114.000 (7% della popolazione), con un aumento del 75% in 8 anni e un aumento medio del 5-6% all’anno” (nelle foto, sotto Simona Tironi, relatrice della risoluzione, consigliera regionale e vice presidente della commissione Sanità, insieme a Marco Trivelli, direttore generale degli Spedali Civili di Brescia, Annamaria Indelicato direttore socio sanitario degli Spedali Civili, Claudio Sileo direttore generale dell’Asst Brescia, e la vice presidente Anffas Brescia, Maria Villa Allegri e in basso Simona Tironi in Consiglio regionale).
Approvato all'unanimità dal Consiglio Regionale e dalla Giunta di Regione Lombardia la Risoluzione “Determinazioni in ordine all’autismo”, presentata dalla Consigliera Simona Tironi (Forza Italia) che è stata relatrice, tende la mano ai malati fornendo un aiuto concreto. Parte da Brescia la rivoluzione lombarda nella gestione della malattia sul territorio con la Regione che ha coinvolto Asst, Anfas e ospedali per il potenziamento dell’assistenza.
La Risoluzione prevede di attivare un tavolo “inter-assessorile” per procedere con un approccio multidisciplinare nel contrasto della sindrome dello spettro autistico, ampliando le misure di sostegno in età sia pediatrica sia adulta, assicurando la piena inclusione scolastica e potenziando le campagne di sensibilizzazione e informazione in collaborazione con l’Ufficio scolastico regionale.
“Questa Risoluzione - ha commentato Simona Tironi - è frutto di un lavoro molto approfondito. Non abbiamo voluto fare un libro dei sogni, ma un lavoro serio pensato per migliorare pragmaticamente la vita delle persone affette da autismo e delle loro famiglie”. Non solo.
Ha proseguito il vice presidente della commissione sanità: “Per la loro complessità, i disturbi dello spettro autistico hanno bisogno di una presa in carico a 360 gradi e in modo particolare di una stretta sinergia tra istituzioni e associazioni dei familiari. Occorre prevedere interventi mirati specialistici che investano non solo un percorso di cura e riabilitazione, ma anche interventi a lunga assistenza di intensità diverse, oltre a competenze professionali qualificate. Abbiamo chiesto percorsi specifici che garantiscano così un'adeguata presa in carico del paziente nel suo percorso di riabilitazione che dovrà proseguire anche nella fase adulta”.