Peio - Dopo i rifugi, gli hotel e le strutture ricettive. La pausa forzata causata dall’emergenza Covid-19 non ha frenato fra gli operatori turistici della Val di Pejo la volontà di eliminare gradualmente la plastica dal proprio territorio. Quando era stata lanciata, a novembre 2019, l’iniziativa aveva fatto il giro del mondo: nessun comprensorio sciistico, infatti, aveva mai deciso di abbandonare le plastiche dall’uso quotidiano, consapevole di quanto inquinanti e dannose fossero per gli ecosistemi montani e per gli animali che in essi vivono.
Il progetto fin dall’inizio prevedeva più step: il primo, nella stagione sciistica 2019-2020, aveva riguardato la società impianti, la scuola di sci e i rifugi della skiarea Pejo3000 (gioiellino nella trentina Val di Sole, incastonato all'interno del Parco Nazionale dello Stelvio) e aveva portato all’eliminazione di bottiglie d’acqua e bibite in plastica, stoviglie monouso, cannucce e bustine di ketchup e maionese. Contestualmente era stata lanciata una originale campagna informativa rivolta agli sciatori per coinvolgerli nell’iniziativa, favorendo la limitazione dell’uso della plastica nelle loro azioni e a riportare i propri rifiuti a valle invece di disperderli in quota.
Nonostante il brusco (e inatteso) stop causato dal lockdown, in poco tempo l’iniziativa stava già producendo frutti importanti: in appena 4 mesi di progetto, è stata risparmiata una tonnellata di plastica, pari a 6000 chili di CO2 non emessa. Una quantità che, per essere assorbita, avrebbe richiesto l’azione di 400 alberi per un anno intero. “Quei risultati - spiega Fabio Sacco, direttore dell’Azienda per il Turismo della Val di Sole,capofila del progetto - hanno aperto gli occhi a molti e ci hanno aiutato a comprendere quanto ognuno di noi può fare la differenza nella strada per ridurre l’impatto del settore turistico”.
Ecco perché, nonostante il lockdown e un anno estremamente difficile per gli operatori turistici (ricordiamo che la stagione invernale 2020-2021 è stata totalmente bloccata dalle necessarie misure anti-pandemia), in Val di Pejo non si sono dati per vinti. E hanno comunque lavorato per avviare la “Fase 2” del progetto Pejo Plastic Free. Protagoniste, in questo caso, le strutture ricettive della valle. Più precisamente: 20 tra hotel e residence, due affittacamere, una casa vacanze e un campeggio. Tutte, nessuna esclusa, sono state coinvolte nel progetto. “L’80% ha già messo in atto le azioni richieste per essere in linea con i requisiti richiesti dal protocollo d’intesa. Due saranno in regola entro l’inizio della prossima stagione invernale e altre tre stanno gradualmente lavorando in questa direzione” precisa Sacco.