Cles - Dall’inizio dell’emergenza Coronavirus, il Consorzio Melinda non ha mai arrestato l’attività, riorganizzando in tempi record gli standard di sicurezza al suo interno, per garantire la fornitura di mele su tutto il territorio nazionale. Il presidente Odorizzi: “Rappresentiamo 4.000 famiglie, siamo chiamati a trovare le migliori soluzioni per garantire sicurezza sanitaria e lavoro”.
MELINDA AI TEMPI DEL COVID-19
Iniziata la Fase 2 della gestione emergenziale sanitaria dovuta al Coronavirus, ma per Melinda l’attività non cambierà rispetto ai due mesi scorsi, perché di fatto non si è mai arrestata. Il senso di responsabilità adottato sin dall’inizio dell’emergenza ha portato il Consorzio ad attivare in tempi record tutti i sistemi, i dispositivi e i parametri di sicurezza per tutelare la salute dei propri dipendenti, soci e collaboratori e garantire così la puntualità della fornitura di mele a tutti i clienti.
La riorganizzazione interna di Melinda ha visto applicate semplici regole ma efficaci, come l’annullamento di riunioni allargate e l’impiego in alcuni casi della modalità del telelavoro, oltre a inibire l’ingresso alla sede del Consorzio ed alle Cooperative da parte di fornitori, consulenti, trasportatori ed ogni altro personale esterno. Sono state azzerate inoltre le visite dei commerciali ai clienti e buyer, con l’utilizzo di video chiamate e presenze alternate sul posto di lavoro.
Nelle sale di produzione i lavoratori sono sempre dotati di mascherine e guanti e accedono agli stabilimenti in più turni; vengono mantenuti in piccoli gruppi sulle linee di lavorazione, mentre sulla linea di confezionamento sono state posizionate delle barriere mobili che separano fisicamente gli operatori l'uno dall'altro.