Tovel - Studio di Fondazione Dolomiti Unesco e Università Ca' Foscari. Negli hotspot Lago di Braies e Tre Cime di Lavaredo superata la capacità di carico, consigli per la gestione degli accessi.
Nel territorio delle Dolomiti patrimonio mondiale UNESCO vi sono alcuni hotspot, punti di particolare attrazione per i visitatori che portano ad un eccessivo carico su queste aree, come quelle del lago di Braies e delle Tre Cime di Lavaredo. Sovraffollamento generalizzato, code e chiasso impattano sull'ambiente e sulla qualità della visita e della vita delle comunità locali. Il limite della capacità di carico su queste due zone, prese in esame quali aree pilota, è il tema centrale su cui si impernia lo studio innovativo della Fondazione Dolomiti UNESCO e del Dipartimento di Economia dell’Università Ca’ Foscari di Venezia, presentato dal professor Jan Van der Borg, responsabile del team di ricerca internazionale insieme a Mario Tonina e Maria Hochgruber Kuenzer nell’ambito di una conferenza stampa moderata da Marcella Morandini, direttrice della Fondazione. Obiettivo dello studio è promuovere una gestione più sostenibile dei flussi di visitatori nel rispetto dell’ambiente, nonché della sostenibilità economica e sociale. Lo studio sarà portato a termine entro la fine del 2020. "La Fondazione Dolomiti UNESCO ha compiuto il primo passo, ora spetta agli amministratori delle rispettive aree agire e compiere le scelte politiche", afferma il presidente della Fondazione, Mario Tonina, assessore e vicepresidente della Provincia di Trento. "Abbiamo la responsabilità di mantenere l'ecosistema e anche la possibilità di trovarvi ristoro, ma non dobbiamo dimenticare gli abitanti che sono coloro che mantengono i paesaggi di queste aree e che in queste aree devono matenere la propria identità", fa presente l'assessora allo sviluppo del territorio e paesaggio, e membro del CdA della Fondazione, Maria Hochgruber Kuenzer.
Studio innovativo utilizzando i big data
Avvalendosi dei dati riferiti alle aree pilota del 2018, dei big data (dati delle celle telefoniche raccolti in forma anonima e aggregata insieme ai dati dei social network) provenienti da Vodafone Analytics, TripAdvisor, ISTAT e Banca d’Italia, nonché di interviste, gli esperti hanno valutato gli impatti dei flussi annuali di visitatori nelle due aree e la rispettiva capacità di carico (ambientale, sociale ed economica) e suggerito misure d'intervento. Il professor Jan Van der Borg, responsabile del team di ricerca internazionale, ha illustrato gli esiti dello studio da cui emergono alcuni suggerimenti in riferimento alla capacità di carico degli hotspot, evidenziando che la quantità spesso è in contrasto con la qualità. Per quanto riguarda la zona del Lago di Braies, il numero di visitatori (giugno-settembre 2018) è di molto superiore alla capacità di carico del sito, con giornate di picco di oltre 17.400 persone al giorno e una densità fino a 188 persone per ettaro. Per quanto riguarda le Tre Cime di Lavaredo, invece, i dati raccolti parlano di picchi superiori alle 13.400 persone al giorno. Un campanello d'allarme consiste nel fatto che la valutazione dell'esperienza di visita sia in calo, soprattutto nelle giornate di sovraffollamento.
Capacità di carico consigliate
Se l'area del Lago di Braies viene considerata come parco naturale il limite consigliato dall’Organizzazione mondiale del turismo è di 1.500-2.500 persone al giorno e di 4.500–6.000 persone al giorno se considerato come area escursionistica. Per quanto concerne il carico sociale, relativo alla percezione delle persone che visitano l’attrazione, la qualità della visita da parte di turisti ed escursionisti rimane a livello medio se si pone un limite di 9.000 persone al giorno.