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Professioni sanitarie: inaugurato il "Campus Trento Nord"

Polo dedicato alla formazione universitaria delle professioni sanitarie

TRENTO - Professioni sanitarie: inaugurato il "Campus Trento Nord". Taglio del nastro ufficiale per il nuovo «Campus Trento Nord», il polo dedicato alla formazione universitaria delle professioni sanitarie sorto all'interno del complesso dello studentato Nest, in via Solteri a Trento. Il progetto rientra in un ampio piano di investimenti su salute e istruzione, frutto della collaborazione tra la Provincia autonoma di Trento, l’Azienda provinciale per i servizi sanitari e le Università degli Studi di Verona e Trento. Grazie a un investimento di oltre 10 milioni di euro, destinati all’acquisizione e alla riqualificazione degli spazi, l’ala sud del complesso Nest è stata trasformata in un moderno centro didattico, con aule e laboratori dedicati ai corsi di laurea triennale in Infermieristica, Tecniche di laboratorio biomedico, Tecniche di radiologia medica e di altre professioni sanitarie.

La cerimonia di inaugurazione del nuovo Campus si è tenuta questa mattina alla presenza del presidente della Provincia autonoma di Trento Maurizio Fugatti, dell'assessore provinciale alla salute, politiche sociali e cooperazione Mario Tonina, dell'assessore provinciale alle politiche per la casa, patrimonio, demanio e promozione della conoscenza dell'autonomia Simone Marchiori, del sindaco di Trento Franco Ianeselli e della direttrice per l’integrazione socio sanitaria di Apss Elena Bravi. Per l’Università degli studi di Verona era presente il professor Paolo Fabene e per l’Università di Trento il professor Lorenzo Trevisiol, presidente della Scuola di medicina e chirurgia. Hanno partecipato alla cerimonia anche il dirigente generale del Dipartimento salute e politiche sociali Antonio D’Urso, la direttrice del Polo Universitario delle professioni sanitarie di Trento Anna Brugnolli, la vice presidente del Consiglio provinciale Mariachiara Franzoia e i consiglieri provinciali Mirko Bisesti, Eleonora Angeli, Daniele Biada, Chiara Maule, Stefania Segnana e Paolo Zanella. Presenti anche i presidenti degli Ordini delle professioni della sanità e i rappresentanti degli studenti dei corsi di laurea triennali delle professioni sanitarie.

La sede di via Solteri è parte del Polo universitario delle professioni sanitarie del Trentino, che conta anche le sedi di Trento sud (via Briamasco) e Rovereto, oltre le sedi di Cles, Tione di Trento e Cavalese (per i corsi OSS). Il nuovo Campus Trento Nord si sviluppa su quattro livelli ed è dotato di due aule da 230 e 180 posti e cinque aule da 40 posti, un’aula informatica e uno skill-lab open space più spazi per docenti e studenti. La struttura ospita attualmente i 480 studenti del corso di infermieristica e dei due nuovi corsi di laurea interateneo in Tecniche di laboratorio biomedico e in Tecniche di radiologia medica, per immagini e radioterapia. Nel complesso il Polo conta più di 1000 iscritti, un numero in costante crescita. Di questi, 480 frequentano i corsi attivati presso la sede di Trento nord, mentre 300 sono gli iscritti alla sede di via Briamasco (Trento centro), dove ci sono i corsi di laurea in Assistenza sanitaria e in Tecniche della prevenzione negli ambienti e nei luoghi di lavoro, il corso magistrale in Scienze infermieristiche e ostetriche, i corsi di alta formazione e master post-lauream, i corsi professionali (per OSS e ASO), oltre alla segreteria docenti-studenti e alla direzione dei tirocini. A Rovereto, infine, sono attivi i corsi di Igiene dentale, Tecniche della riabilitazione psichiatrica e Fisioterapia, con un totale di 225 iscritti.

«Siamo qui oggi come rappresentanti delle istituzioni – ha dichiarato il presidente Fugatti – per inaugurare ufficialmente un campus universitario che rappresenta un importante traguardo per il sistema formativo e sanitario trentino. Questo progetto è stato avviato nella scorsa legislatura, con il nostro preciso obiettivo di rispondere concretamente alla crescente esigenza di spazi adeguati per i percorsi universitari in ambito sanitario. Come Giunta abbiamo voluto fortemente investire su strutture moderne e funzionali, mettendo a disposizione del Polo Universitario ambienti in grado di favorire la qualità dell’insegnamento, della ricerca e della preparazione professionale. Oltre 10 milioni di euro di risorse pubbliche sono stati impiegati per l’acquisizione e l’adeguamento di questo complesso: un investimento strategico di Patrimonio del Trentino e, soprattutto, sul futuro delle nuove generazioni. Il nostro impegno è chiaro: offrire ai giovani trentini le migliori condizioni per formarsi e costruire il proprio percorso nel mondo della sanità, qui, nella loro terra».

Anche l’assessore alla salute Tonina ha sottolineato il lavoro fatto in continuità: «Quello di oggi è un momento significativo, che dà concretezza a quanto avviato già nella scorsa legislatura. Desidero innanzitutto ringraziare l’ex assessore Stefania Segnana per aver creduto con determinazione in questo progetto, che oggi si traduce in un investimento concreto a favore della formazione sanitaria in Trentino. Con l’inaugurazione di questo campus vogliamo rispondere ai bisogni formativi di un settore, quello sanitario, che oggi più che mai ha bisogno di energie nuove, competenze solide e figure professionali motivate. Come assessorato e come Giunta abbiamo sempre creduto nell’importanza di un’offerta formativa di qualità e abbiamo scelto di investire per creare spazi adeguati alla crescita di chi ha scelto di dedicare la propria vita al servizio degli altri. Con l’attivazione dei nuovi corsi di laurea triennale e l’ampliamento del percorso in Infermieristica, stiamo cercando di rispondere in maniera concreta alla carenza di personale sanitario. Sono certo – ha concluso Tonina – che questi percorsi formativi, svolti in ambienti moderni, tecnologicamente attrezzati e pensati per valorizzare la didattica, potranno contribuire a invertire questa tendenza e a garantire un futuro solido per la nostra sanità. A voi studenti auguro di vivere questi spazi come luoghi di apprendimento, crescita, confronto e innovazione.
Quando concluderete il vostro percorso, troverete un sistema sanitario pronto ad accogliervi: perché di voi abbiamo bisogno, oggi più che mai».

«Quando si parla di Patrimonio del Trentino – ha evidenziato l’assessore Marchiori – spesso l’attenzione si concentra sul recupero di edifici o sulla riqualificazione di spazi. Oggi, invece, siamo di fronte ad un esempio concreto di come il patrimonio immobiliare possa diventare uno strumento al servizio dell’eccellenza. Questo campus, sebbene pensato come sede provvisoria, rappresenta un risultato di assoluto valore: un ambiente confortevole, moderno e funzionale, perfettamente all’altezza delle esigenze e delle sfide della formazione universitaria in ambito sanitario. Qui non parliamo semplicemente di muri, ma di spazi che accolgono attività formative di alto livello, si tratta di un investimento concreto in formazione e conoscenza, una sfida che la Provincia ha voluto affrontare con determinazione».

Da parte del Comune di Trento è stata espressa la massima collaborazione su questo e altri fronti: «Oggi – ha dichiarato il Sindaco Ianeselli – voglio soffermarmi su una parola che considero centrale: professione, intesa non solo come mestiere, ma come vocazione. Chi sceglie di intraprendere un percorso nel mondo della sanità lo fa perché spinto da un senso profondo di responsabilità e servizio verso gli altri. A queste persone dobbiamo garantire le migliori condizioni possibili per far fiorire questa vocazione. Per questo saluto con favore questi investimenti. Sappiamo che si tratta di una fase di transizione verso un qualcosa di più compiuto e come Comune di Trento confermiamo la nostra piena collaborazione, in particolare per quanto riguarda le nostre competenze in materia di urbanistica e pianificazione territoriale».

Ad evidenziare come questo progetto sia il frutto della sinergia è stato Paolo Fabene dell’Università di Verona: «È davvero significativo vedere come diverse istituzioni – Azienda sanitaria, Provincia e Università – siano unite in uno sforzo comune, che ha come obiettivo la crescita e la formazione delle future generazioni di professionisti della salute. Questa collaborazione restituisce pienamente il senso della comunità, un valore fondamentale anche per l’Università, che è un luogo non solo di apprendimento, ma un esercizio concreto di democrazia e responsabilità collettiva. Quando enti diversi lavorano insieme per offrire agli studenti le condizioni migliori per costruire il proprio futuro, si compie qualcosa di fondamentale».

Anche il Presidente della Scuola di Medicina dell’Università di Trento Lorenzo Trevisiol ha sottolineato la collaborazione istituzionale alla base del progetto: «Questo Campus rappresenta un tassello importante all’interno di un progetto strategico più ampio. Desidero ringraziare la Provincia, gli assessori e tutti coloro che, con impegno e visione, hanno contribuito a rendere possibile questa progettualità. Oggi siamo di fronte a un risultato concreto, che nasce da uno spirito di collaborazione profondamente trentino: quello tra la Provincia, l’Azienda sanitaria e le Università di Trento e Verona. Un modello virtuoso che ci permette, tra l’altro, di attivare corsi interateneo sempre più integrati».

Elena Bravi di Apss ha quindi ringraziato «due grandi professioniste», Stefania Segnana e Anna Brugnolli, per l’intuizione e l’impegno fattivo nella realizzazione di questo progetto: «Conosco bene il mondo delle professioni sanitarie; parliamo della vera colonna portante del Servizio sanitario nazionale. Diventerete - ha detto rivolgendosi agli studenti - professionisti competenti, preparati e capaci di affrontare le situazioni più complesse con competenza tecnica, ma anche con quella componente umana che i pazienti percepiscono come fondamentale. Il valore aggiunto che portate è difficile da misurare con i numeri, ma è enorme in termini di impatto, efficacia e soddisfazione professionale. È nostro dovere, come azienda sanitaria, ascoltarvi come portatori di innovazione e garantirvi luoghi accoglienti, adeguati e sicuri per i vostri studi e il vostro lavoro quotidiano».

A chiudere gli interventi, sono stati Daniel Pedrotti, in rappresentanza di tutti gli ordini della professioni della sanità e il presidente dell’ordine dei medici Giovanni de Pretis. «Portare avanti insieme, in maniera integrata e sistemica, obiettivi comuni rappresenta una sfida fondamentale per il nostro territorio, ha evidenziato Pedrotti. L’inaugurazione del Polo di Trento Nord costituisce un chiaro e significativo segnale dell’impegno e dell’investimento che stiamo dedicando alle professioni sanitarie e, più in generale, all’intero sistema sanitario provinciale. Questo campus non è soltanto un’opera architettonica, ma un luogo vivo, pulsante di energie, idee e passioni. Qui, infatti, si costruisce concretamente il nostro sistema sanitario del futuro, attraverso un investimento mirato sul sapere, sulla conoscenza e sul senso di responsabilità, valori che sono la vera essenza delle professioni sanitarie». «So per esperienza – ha sottolineato de Pretis – quanto conti non solo la qualità dell’insegnamento, ma anche l’ambiente in cui questo si svolge. Uno spazio accogliente, moderno e ben organizzato fa la differenza. Il vostro lavoro di professionisti sanitari è un valore aggiunto: portate curiosità, freschezza e stimoli che aiutano tutto il sistema a crescere e migliorarsi, in modo trasversale. Credo che il lavoro svolto in questi anni abbia portato a una maturazione decisiva, rendendo possibile lo sviluppo della Facoltà di Medicina e del nuovo ospedale di Trento: le sfide sono grandi, qui ci giochiamo davvero una parte importante del nostro futuro».

Infine, la voce dei rappresentanti degli studenti: «Ringraziamo quanti hanno scelto di investire in questa nuova sede formativa: non è solo un edificio, ma un luogo che ci accoglie e ci consente di crescere come persone e futuri professionisti della salute. Le professioni sanitarie sono oggi al centro di una profonda trasformazione: l’invecchiamento della popolazione, la cronicità, le nuove tecnologie richiedono competenze sempre più avanzate.
Le professioni sanitarie hanno una propria identità, un’autonomia piena e non sono semplicemente figure di supporto: siamo e saremo protagonisti attivi di questo cambiamento».
Ultimo aggiornamento: 02/07/2025 00:46:47
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