Studenti e pendolari hanno viaggiato e, ahimè, viaggeranno gli uni sugli altri. Questa era la situazione quando era possibile riempire i treni al 100% della loro capienza, ora che il numero dei trasportati è fermo all’80%, cosa succederà?
Esiste il materiale rotabile per “allungare” i treni aggiungendo più carrozze? Superfluo aggiungere che sostituire le corse con mezzi supplementari su gomma nelle ore critiche è impensabile perché, senza il supporto dei privati, i mezzi non ci sono nemmeno per le tratte normali.
Visto che i posti seduti verranno tutti occupati, chi controllerà se il distanziamento in piedi garantisce un coefficiente di carico non superiore all’80%? Non certo il capotreno che è già occupato dalla verifica dei titoli di viaggio.
Fermo restando la responsabilità individuale degli utenti del servizio pubblico rispetto al distanziamento, se questo parametro fosse impossibile da rispettare si scaricherebbe ancora una volta sui lavoratori, in questo caso il capotreno, la responsabilità di far rispettare le norme, quindi di sopprimere il treno con le conseguenza che a scuola ed al lavoro, nel migliore dei casi, si arriverà in ritardo.
In definitiva quale programmazione si sono date Trenitalia e la PAT per garantire il trasporto dei pendolari, siano essi studenti o lavoratori, nelle fasce di punta? La scuola inizia tra pochi giorni e a queste domande sarebbe opportuno dare risposte", il commento di Stefano Montani e Alberto Sicari della Filt Cgil del Trentino.