Il successivo, certosino, lavoro di verifica scaturito dalle dichiarazioni del cliente e dai materiali sequestrati, ha permesso di ricostruire l’attività continuativa, se non addirittura professionale, dal 2016 agli inizi del 2019 da parte dei tre albanesi, rispettivamente 33enne, 29enne e 23enne, e la fidanzata 22enne di quest’ultimo che, indagata in stato di libertà, aveva il compito di fare da autista al suo compagno, favorendolo nell’attività di spaccio.
Particolarmente insidiosa la modalità di spaccio: le consegne venivano effettuate per strada, anche di giorno e nei pressi dell’oratorio di Villanuova sul Clisi e del parco AVIS di Sabbio Chiese, località frequentate da minorenni.

Non solo, uno di questi spacciatori aveva già precedenti specifici e nonostante la messa in prova stabilita dal Tribunale, proprio per offrire un’opportunità di recupero, continuava a spacciare, rendendo plausibile che egli ricorresse al narcotraffico quale fonte abituale di sostentamento.
Una trentina i clienti identificati che hanno riferito di acquistare da una a tre dosi settimanali di cocaina. Ricostruite cessioni per circa 600 grammi di cocaina, in dosi da mezzo grammo, per un profitto illecito di oltre 80.000 euro. Il Gip del Tribunale di Brescia, accogliendo gli elementi raccolti dai carabinieri e proposti dal Pm Claudia Moregola, ha applicato al 23enne la custodia cautelare in carcere, gli arresti domiciliari agli altri due albanesi con divieto di comunicazione con persone diverse dai congiunti e difensori.