2213 dispositivi di protezione individuale “Ffp2” (DPI) e 1375 dispositivi medici (DM), oltre ad una decina di falsi “certificati di conformità” alla normativa nazionale ed Europea.
I prodotti sequestrati, tutti fabbricati in Cina, risultavano importati e commercializzati con falsa certificazioni “CE” e senza che i titolari delle imprese avessero ottenuto le autorizzazioni previste, quale deroga alla normale disciplina autorizzatoria, nel c.d. decreto “Cura Italia”, che ha previsto procedure più snelle per l’ottenimento delle autorizzazioni alla commercializzazione di dispositivi di protezione individuale e di dispositivi medici; al contrario, i militari, nel corso delle indagini, hanno rinvenuto l’espresso diniego alla commercializzazione da parte dell’Inail competente al rilascio della prevista autorizzazione.
Al termine delle operazioni, i Finanziari hanno denunciato “a piede libero” alla Procura della Repubblica di Rovereto due soggetti di nazionalità italiana per il reato di “frode in commercio”.
L’attività condotta dalle Fiamme Gialle trentine costituisce un’ulteriore testimonianza del costante presidio esercitato dalla Finanza, in particolare, alla “tutela del consumatore” ed alla “tutela della leale concorrenza” nel libero mercato, al fine di scongiurare la commercializzazione di prodotti non sicuri che, oltre a generare illeciti benefici patrimoniali in danno dei commercianti onesti che subiscono lo svantaggio concorrenziale fraudolento, possono essere potenzialmente nocivi per i consumatori in quanto non rispondenti ai previsti standard di sicurezza.