Poi è indietreggiato e ha iniziato a insultarlo e a minacciarlo di morte, con epiteti anche contro la madre. Quindi di nuovo, lo ha spinto e minacciato.
Il capotreno, visto che l’aggressore era in possesso di un coltello si è subito allontanato e, una volta fuori dal mezzo ha telefonato al 112 riferendo l’accaduto.
All’arrivo dei carabinieri lo scellerato ha preso a oltraggiare pure loro. I militari lo hanno identificato e perquisito, trovandogli addosso un coltello da cucina. Portatolo in caserma, lo hanno denunciato per i reati di violenza, minaccia, resistenza e oltraggio a pubblico ufficiale e porto di oggetti atti a offendere.
Gli addetti del servizio ferroviario, svolgendo un servizio per la collettività, sono giuridicamente annoverati tra gli incaricati di pubblico servizio e pertanto tutelati dalla legge penale come i pubblici ufficiali. Ingiuriare, minacciare o aggredire un controllore, un bigliettaio, un conducente è una condotta punita con la reclusione. Il denunciato, un 33enne romeno senza fissa dimora già noto alle forze dell’ordine, peraltro aveva recentemente (maggio) tenuto analogo comportamento a Mestre a bordo di un bus per il trasporto locale urbano.