Da subito, il soggetto opponeva resistenza con calci e pugni, sputando all’indirizzo degli agenti e proferendo minacce e frasi ingiuriose.
Nonostante i ripetuti tentativi volti a calmarlo, l’uomo manteneva una condotta estremamente violenta ed aggressiva, al punto da costringere gli operatori ad utilizzare dapprima lo spray anti aggressione Oleoresin Capsicum e, successivamente, le manette di sicurezza. Date le circostanze, giungevano sul posto altre pattuglie in ausilio e personale del 118. Inoltre, mentre gli agenti contenevano l’uomo in attesa degli altri equipaggi, la donna si scagliava contro un operatore e lo aggrediva, provocandogli lesioni giudicate guaribili in giorni sette. I due soggetti continuavano a cercare lo scontro fisico e, nonostante un primo tentativo di sedazione somministrato all’uomo dal personale medico giunto sul posto, non desistevano, sputando alle persone nelle immediate vicinanze e tentando di mordere chi si trovava con le mani vicino al viso. Per tali ragioni venivano dichiarati in stato di arresto per i reati di violenza e resistenza a pubblico ufficiale, nonché denunciati a piede libero per rifiuto di fornire le generalità, lesioni e porto abusivo di oggetti atti ad offendere.
Infatti, dalla perquisizione effettuata alla ragazza, si rinveniva un coltello a serramanico lungo 21. 5 cm all’interno della borsetta. All’interno delle celle di sicurezza, l’uomo alternava comportamenti contenuti a condotte violente, aggressive ed autolesionistiche, che richiedevano l’intervento ripetuto di personale medico.
I due giovani, identificati per D. A. e A.M., rispettivamente di 38 e 30 anni, entrambi pregiudicati, venivano tratti in arresto e accompagnati al domicilio per essere sottoposti alla misura degli arresti domiciliari disposta dalla competente Autorità Giudiziaria.