Altri sei comuni del Trentino sono stati interessati da 2 fallimenti ciascuno e 16 comuni da un solo fallimento.
Considerando i singoli settori economici, anche nel 2019 l’edilizia rappresenta il comparto maggiormente interessato dai fallimenti seppure in misura minore, in termini assoluti, rispetto agli anni immediatamente precedenti: le imprese di costruzione, gli impiantisti e le società immobiliari dichiarate fallite sono state 20, pari al 33% del totale delle procedure concorsuali considerate. Seguono il commercio con 10 fallimenti, “bar-alberghi-ristoranti” e “servizi alle imprese-terziario avanzato” entrambi con 8 procedure fallimentari aperte in corso d’anno. Altri settori sono stati colpiti più marginalmente, come il manifatturiero (6 fallimenti), i servizi alla persona (4), l’estrattivo (3) e i trasporti (2).
Rispetto agli anni precedenti si riscontra quindi un leggero aumento, in termini relativi, dei fallimenti che hanno interessato i servizi e il comparto ricettivo-ristorazione-bar, mentre diminuiscono proporzionalmente quelli rilevati nell’edilizia e, soprattutto, nel comparto manifatturiero.
“La positiva tendenza che dal 2016 vede in costante calo il numero delle imprese trentine colpite da fallimento – ha commentato Giovanni Bort, Presidente della Camera di Commercio di Trento – è un confortante segnale di capacità di tenuta del nostro tessuto economico che dimostra di sapere operare e affermare la propria competitività, contenendo progressivamente il numero di nuove procedure fallimentari”.