Da qui le raccomandazioni stringenti anche sull’uso delle mascherine.
In particolare, sul tessuto delle mascherine le particelle virali infettanti sono state rilevate fino a 24 ore dopo la contaminazione, mentre nello strato interno delle mascherine chirurgiche fino a quattro giorni dopo: da qui le raccomandazioni degli esperti di pulire con un detergente le superfici prima di disinfettarle e prestare massima attenzione all'utilizzo delle mascherine chirurgiche.
Che però, a questo punto, diventano anche potenziale veicolo del contagio e non "strumento di massima sicurezza" come suggerito da qualche settimana da politica e scienziati. Altri dubbi che si alimentano sull'utilità delle mascherine dopo quelli sostenuti da alcuni scienziati sulla loro reale efficacia e sulle loro controindicazioni per la salute dei cittadini, specie se utilizzate all'aria aperta.
I dati riportati sono il frutto di evidenze di letteratura scientifica ma vanno declinati in base alle situazioni ambientali (temperatura, umidità) che in molti casi riducono notevolmente la durata. "Il fatto che i coronavirus sopravvivono non significa di per sé che trasmettano la malattia: se ci sono poche particelle virali, infatti, la carica infettante è minore. Purtroppo però non si conosce quale sia la dose minima per infettare, anche perché dipende anche dalle difese immunitarie dei singoli individui. Pertanto, bisogna stare sempre molto attenti", spiega Paolo D’Ancona, medico epidemiologo dell'Istituto Superiore di Sanità (Iss).