Vi sono problemi che riguardano anche la sanificazione degli ambienti, carenze negli interventi di sostegno ai Bes che rischiano di rimanere indietro rispetto agli altri alunni. Atlro tema delicato per Coppola: i trasporti nell’ottica di una mobilità ordinaria che deve tener conto anche dei passeggeri che non si muovono per la scuola. I pullman dalle valli, infatti, sono di solito strapieni. Per l’esponente “verde” di Futura si dovrà disincentivare l’uso delle auto e favorire l’utilizzo della mobilità ciclopedonale verso le scuole. A suo avviso i giovani in servizio civile potrebbero fungere da accompagnatori degli alunni. Si potrebbero mettere a disposizione anche bici con pedalata assistita. Importantissimo sarà per Coppola il tema dell’inclusione sociale avvalendosi delle associazioni di volontariato e le cooperative che supportano le istituzioni scolastiche. Occorre chiedersi quale sarà il futuro degli assistenti educatori e delle persone che devono prendersi cura degli alunni. Tutte queste urgenze, insieme a quella della dad, mostrano che il tema scuola è particolarmente difficile e richiede un concorso di forze il più ampio possibile per conciliare salute e istruzione, diritti entrambi inalienabili da tutelare.
Ferrari: la Provincia eserciti la propria autonomia fornendo una cornice all’interno della quale le scuole possano adottare soluzioni adeguate e innovative
Sara Ferrari (Pd) ha chiesto che tutti siano messi nelle condizioni di poter dare un contributo di idee sul futuro della scuola trentina. Ma soprattutto per Ferrari la Provincia è chiamata oggi più che mai ad esercitare creativamente la propria autonomia in questo settore. “Quest’autonomia ci chiede di essere coraggiosi e sfidanti e non solo intervenire per l’emergenza aspettando che finisca”. Questa è a suo avviso una straordinaria occasione per compiere un grande passo in avanti. Vero, come ha detto l’assessore, che la struttura della scuola trentina sta reggendo all’emergenza, ma la parte politica dev’essere guida nel saper mettere insieme spunti e suggerimenti da trasformare in un piano innovativo. Su molti versanti: da quello degli spazi a quella dei numeri e del frazionamento degli alunni per classe, dalle regole d’ingresso e uscita agli orari, dalla dad a quella in presenza. Su questi cambiamento obbligatori occorrerà costruire un “nuovo passo” per la scuola trentina. Perché corra veloce e ottenga ancora risultati di eccellenza per i propri studenti. Come è già avvenuto in passato, quando l’autonomia esercitata dall’amministrazione provinciale e dalle stesse scuole ha messo a disposizione degli studenti “una filiera di servizi di qualità che parte da 0 anni fino all’università e alla ricerca”. L’investimento da fare, quindi, per Ferrari, è sulle persone. “Se la Pat deve fare debito – ha aggiunto – allora faccia sulla scuola. Per scommettere sulla conoscenza come leva economica del Trentino”. Si tratta a suo avviso di costruire un piano provinciale che affidi agli istituti la responsabilità di esercitare con ancor più forza la loro autonomia in rapporto a tutto ciò che è comunità educate sul territorio. Questo per ripensare il servizio scolastico a tutti i livelli. Nel rispetto delle caratteristiche di ogni territorio nella cornice generale di regole e regolamenti provinciali. Tutto questo implica un lavoro di regia da parte della Pat. Per Ferrari la Provincia deve dare questo indirizzo, queste linee guida per poi lasciare che ogni territorio faccia la sua parte. Si tratta di seminare oggi gli elementi perché la scuola sia competitiva anche domani. Ma questo a suo avviso dev’essere fatto in tempi rapidi. E in questi mesi una forte guida provinciale non si è vista. Questo ha generato una disomogeneità ingiusta tra scuole, territori, classi e all’interno delle stesse scuole. Per questo la consigliera ha esortato a contare sull’alleanza di tutti. Il rischio è altrimenti che la stanchezza segnalata anche dall’assessore nella sua relazione alimenti anche un calo motivazionale. Un primo segnale per evitare questa deriva sarà la rinuncia della Provincia ad applicare pedissequamente la regola dei 25 studenti per classe nelle scuole. Questo potrebbe portare alla nascita di “classi pollaio” suscitando malessere diffuso. Non sarebbe un bel segnale, per Ferrari, ridurre il numero delle classi per risparmiare sugli insegnanti. “Non possiamo permetterci un regolamento ante-guerra”, ha aggiunto. “E gli operatori scolastici devono essere considerati dei partner”. Bene quindi, per Ferrari, l’avvio di tavoli di confronto per cercare soluzioni condivise. Infine la consigliera ha ricordato il problema dei bambini più piccoli, che hanno più bisogno di relazioni sociali e rapporti umani per crescere e apprendere. Alle famiglie va quindi data un’indicazione urgente in termini di conciliazione vita-lavoro. Positivo, quindi, per Ferrari, è lo sdoganamento del bonus baby sitter, che in Trentino esiste già.
Degasperi: caricare gli alunni di attività a distanza non è sinonimo di qualità
Filippo Degasperi (Onda Civica Trentino) rispondendo alle critiche rivolte dall’assessore alle minoranze perché alimenterebbero polemiche, gli ha ricordato che di scuola è la prima volta che si parla in aula. E che mentre la Giunta si può permettere il lusso di occupare le televisioni, questo non è consentito alle minoranze. Ma ecco il punto: secondo il consigliere di OcT, di tutte le indicazioni date dall’assessorato alle scuole e citate da Bisesti nella sua relazione, nessuno ha verificato l’applicazione effettiva. Nessuno si è preso la briga di verificarne l’adozione. “Forse, ha proseguito, ho esagerato a definire anarchia questa situazione, ma occorre porre rimedio alla mancanza di verifiche, perché se si dice che la didattica a distanza è lo strumento per colmare il disagio, allora devono seguire indicazioni chiare per capire cosa si intende con la dad. Significa lezioni? Significa inviare i compiti via mail e poi lasciare ai genitori l’onere di rispedire al docente quel che è stato fatto? Quanto tempo va dedicato alle lezioni online? Autonomia delle scuole per Degasperi non può voler dire mancanza di disposizioni precise. Serve una strategia politica, altrimenti tutti procedono sulla base della convinzione che, ad esempio, più ore di videolezione significhino più qualità della scuola. Qui l’assessore, secondo il consigliere, “doveva mettere un freno dicendo che caricare gli studenti di ore e ore di lezioni davanti ad un monitor n è sinonimo di qualità”. Se si punta sulla quantità delle ore trascorse connessi con la scuola a distanza, secondo Degasperi gli studenti rischiano di essere lobotomizzati. Il consigliere ha contestato in particolare i dirigenti che, pur non essendosi mai preoccupati di preparare la strada all’utilizzo della dad prima dell’emergenza, ora “saltano sul tram” di questa formula solo a scopo propagandistico, moltiplicando le videolezioni erogate. Questo anche se secondo l’Iprase – ha ricordato Degasperi - un’ora davanti a un monitor equivale a due trascorse in classe. Da questa osservazione si dovrebbe a suo avviso partire: “se si iniziano le lezioni alle 7.30 e si concludono alle 13.00 con 60 minuti all’ora, cosa che non avviene mai neanche quando gli alunni sono “in presenza”, si esce dai binari della ragionevolezza”. Certo, ha proseguito il consigliere, “docenti, famiglie e studenti trentini hanno dimostrato che la scuola è comunque un mondo vitale, sapendo sopperire alle inevitabili problematiche”. Giusto quindi ringraziare questi soggetti, ma questo dovrebbe avvenire anche con un riconoscimento dei loro meriti per un impegno che è andato oltre le previsioni contrattuali. Degasperi ha richiamato anche il tema dell’uniformità dell’attività didattica, “lasciata al buon cuore dei docenti”. La Pat non ha chiarito quante ore di una certa disciplina devono essere erogate sotto forma di videolezioni.
Quanto al futuro, il consigliere di OcT ha detto di considerare quello attuale con la didattica a distanza “un momento eccezionale che va superato”. A suo avviso non è condivisibile l’affermazione che il futuro della scuola sia la didattica a distanza. Si sta gestendo una fase di emergenza ma poi bisognerà tornare a una didattica tradizionale che secondo Degasperi è anche l’unica adeguata alle esigenze di insegnamento e apprendimento. La didattica a distanza non va enfatizzata perché la relazione che si crea nel gruppo classe con l’insegnante e con i compagni è il vero motore della crescita e dell’apprendimento, altrimenti si rischia di tornare alle lezioni frontali che per anni i docenti hanno contestato. Anche qui la politica dovrebbe dire qual è l’obiettivo da perseguire. La relazione per Degasperi “è fatta soprattutto di vicinanza, che è l’esatto contrario della d ella distanza, altrimenti si snatura l’essenza stessa della didattica”.
Infine un giudizio sulla relazione dell’assessore Bisesti, in cui Degasperi ha ravvisato “molto apparato ma poca politica”.
Scaramuccia Tra Paoli e Zeni che posta una foto al leghista senza la mascherina
Da segnalare durante la discussione la richiesta rivolta da Denis Paoli (Lega) al presidente Kaswalder di far cancellare da un post pubblicato su un social da Zeni (Lega) una foto a lui scattata in aula che mostra il consigliere del Carroccio sprovvisto di mascherina obbligatoria. Zeni ha ribattuto ricordando l’ordinanza che prescrive di indossare la mascherina in luoghi aperti al pubblico qual è l’aula del Consiglio. Anche se la mascherina è scomoda – come ha riconosciuto Kaswalder rispondendo a Paoli – secondo Zeni le norme non si possono interpretare liberamente e contro la lettera della legge come in questo caso. Claudio Cia (Agire) ha ricordato il divieto imposto mesi fa ai consiglieri di scattare foto in aula a colleghi. E Paccher (Lega) se l’è presa con Zeni che “mentre si criticano i leoncini da tastiera pubblica foto utilizzandola”. Il presidente Kaswalder ha richiamato tutti a una maggiore serietà.
La seduta si è conclusa con la votazione delle risoluzioni proposte da minoranze e Civica: accolte 3 su 6
Il Consiglio straordinario riunito da questa mattina per discutere di scuola, attorno alla comunicazione dell’assessore Bisesti sull’organizzazione del sistema trentino nell’era Covid-19, ha proseguito i lavori nel pomeriggio con diversi interventi e un confronto sulle 6 proposte di risoluzione prodotte dalle minoranze e dalla Civica. Raggiunto l’accordo sulla risoluzione 6 (di Vanessa Masè) e, con modifiche minime, sulle proposte 4 e 5 (di Sara Ferrari). I temi: l’attivazione di servizi di conciliazione per bambini e ragazzi, servizi per l’infanzia e la conciliazione, avviamento di un tavolo di confronto plurale e investimento straordinario per la scuola dell’autonomia.
Marini: dotazioni tecnologiche e banda larga le priorità
Alex Marini (Misto) ha definito il dibattito che ha animato questo Consiglio straordinario, che ha permesso a tutti di arricchire la proposta della Giunta, “un buon punto di partenza a cui guardare con ordinarietà per i successivi momenti di confronto”. Perchè, ha aggiunto, questa è una crisi strutturale, nella quale la dimensione reale è diventata una dimensione virtuale, con una serie di reazioni imprevedibili, alcune positive, altre più dannose. In un siffatto scenario due gli aspetti prioritari: quello della dotazione tecnologica e quello della banda larga, sui quali dobbiamo accelerare in maniera decisa. E il mondo della scuola potrebbe essere uno dei contesti nei quali questa accelerazione potrebbe essere più visibile, anche con la sperimentazione di momenti di confronto che coinvolgano scuola e cittadinanza, dove si parli di programmazione per il futuro.
Dalzocchio: gratitudine e pieno appoggio al lavoro della Giunta
Dobbiamo riconoscere che la situazione che stiamo affrontando è drammatica e nuova, ha esordito Mara Dalzocchio (Lega). 6 mesi dell’età evolutiva corrispondono a 5 anni della vita di un adulto, ha osservato: possiamo dunque immaginare il peso che può avere questo lockdown sulle menti e sulla personalità in evoluzione dei nostri ragazzi. Dobbiamo dunque in questo contesto distinguere le priorità: la prima è quella tutela della salute, con l’individuazione di modalità che garantiscano alla ripartenza la copertura da nuovi focolai, poi c’è l’impugnativa da parte del Governo, il cui esito non si potrebbe conoscere in anticipo. A fronte di questo, la consigliera Dalzocchio ha suggerito di considerare anche le esigenze dei genitori e valutare soluzioni alternative vagliando altre possibilità, pur nella più volte ribadita necessità di tutelare in primis la salute. Infine, in qualità di capogruppo Dalzocchio ha concluso ringraziando la Giunta e l’assessore Bisesti che si è trovato costretto, con molta difficoltà, a non porre in essere l’adeguamento contrattuale per aiutare i molti lavoratori del comparto privato che rischiano di restare senza lavoro.
Masè: la politica deve mettersi nei panni dei bambini oltre che dei genitori
Vanessa Masè (Civica), supportata da dati, ha notato che ci sono decine di migliaia di bambini che hanno perso il loro riferimento in questi mesi di confinamento fisico e mentale. La politica dovrebbe mettersi nei panni, oltre che dei genitori, dei bambini, ha notato perché le conseguenze di disagio psicologico di questo lockdown non si possono sottovalutare. I genitori sono stremati, senza una prospettiva certa di futuro non solo dal punto di vista economico, ma anche dei servizi, ha aggiunto. Servono dunque pronte risposte e non possiamo permetterci di sacrificare delle lavoratrici o in alternativa i nonni perché mancano i servizi.
Cia: una rivoluzione copernicana che ha stravolto il mondo come lo conoscevamo anche perché ci verranno a mancare 810 milioni di euro
La relazione di Bisesti ha fatto emergere che ci siamo trovati ad affrontare una rivoluzione copernicana come mai ci saremmo aspettati, ha osservato Claudio Cia (Agire). L’istruzione sarà stravolta nelle modalità di insegnamento, nell’uso delle strutture, forse anche nei contenuti, chissà. In questa rivoluzione, l’intera classe insegnante si è dovuta mettere in discussione, scoprendo alcune difficoltà e impreparazioni tecnologiche, ma anche psicologiche. Lo stesso dicasi per le famiglie che si sono trovate a coadiuvare l’insegnante nella formazione dei ragazzi. Valorizziamo dunque il ruolo dei docenti, ha suggerito Cia, ma anche quello della famiglia nella didattica a distanza, e laddove si ridefiniranno i percorsi si tenga sempre conto di questo soggetto considerandolo fondamentale. Realismo, la parola chiave a suo avviso: dal momento che alla fine dei conti avremo un ammanco totale di 810 milioni di euro dobbiamo tenere i piedi saldi per terra.
Leonardi: occorre capitalizzare questa crisi nel migliore dei modi: piena fiducia nell’operato della Giunta
Giorgio Leonardi (FI) ha apprezzato le misure adottate dalla Giunta fin qui anche per il comprato scolastico, considerando che i tempi sono stati strettissimi e le decisioni si devono prendere praticamente in tempo reale. I docenti hanno compiuto sforzi considerevoli e anche la politica si sta sforzando per offrire supporti adeguati alle esigenze e per organizzare la ripartenza. Ciò che conta è capitalizzare questa crisi nel migliore dei modi e in questo ho piena fiducia nell’operato della Giunta ha concluso.
Guglielmi: pensare al rientro a settembre, ma anche ai genitori con politiche di conciliazione
L’interazione sociale è un aspetto fondamentale per crescere bene, ha esordito Luca Guglielmi (Lista Fassa) che ha sottolineato la sofferenza che devono aver patito i bambini in questo forzato confinamento, purtroppo necessario. E’ giusto programmare per settembre, ha osservato e ha raccomandato di pensare anche ai genitori con politiche di conciliazione, precisando che il babysitting può essere una strada da intraprendere anche se forse non funzionale per tutte le esigenze. Sarebbe piuttosto il caso di coinvolgere le realtà che già lavorano nel settore e individuare soluzioni a partire da questi, ha concluso.
Bisesti: ripartenza possibile solo in un contesto di unità su un piano concordato
L’assessore Mirco Bisesti ha quindi chiesto una sospensione per valutare le risoluzioni con i capigruppo di minoranza e trovare una possibile sintesi tra le proposte. Al rientro in aula ha comunicato che è stato raggiunto l’accordo con modifiche minime sulle proposte 4 e 5 (di Ferrari) e 6 (di Masè). L’assessore ha detto di aver apprezzato il contributo dei consiglieri al dibattito e ha colto l’occasione per ringraziare anche gli attori del mondo scolastico per il confronto fattivo, coinvolgente e costante di questi mesi. La ripartenza deve avvenire in un contesto di unità su un piano concordato, ha aggiunto, confermando la volontà di mantenere attiva e rafforzare la modalità di confronto fin qui adottata. Il responsabile dell’istruzione ha quindi risposto ad alcuni spunti offerti dai consiglieri negli interventi sulla didattica online, sulla conciliazione, sull’organizzazione di un sistema della scuola trentino ecc. evidenziando lo sforzo fatto dal personale docente e dalla struttura provinciale e ringraziando chi ha dato in questi mesi il proprio contributo con proposte serie e sensate e con al giusta voglia di partecipare. Alcuni ottimi contributi sono venuti anche da ex consiglieri e assessori di quest’aula, ha aggiunto, richiamando infine tutti al senso di unità d’intenti del mondo della scuola e di tutto il Trentino.
Ghezzi: delusione per il mancato accoglimento di una proposta complessa, frutto di un approfondito lavoro
Paolo Ghezzi (Futura) prendendo atto del mancato recepimento dei numerosi punti proposti nella risoluzione del suo gruppo, ha rilevato come l’attenzione dell’assessore sia stata “parziale e selettiva”. Detto questo ha illustrato il lavoro fatto che conteneva indicazioni sopratutto per la ripartenza, ma anche per l’estate e che metteva in guardia dal rischio di una messa in discussione di diritti sanciti dalla Costituzione. Questo periodo ha messo in difficoltà chi già prima era in difficoltà, amplificando le disuguaglianze, ha detto: l’emergenza è infatti educativa, oltre che sanitaria. Di qui la proposta di un Osservatorio psicosociale educativo di cui all’ultimo punto della risoluzione, rivolto a tutti i componenti del sistema per un sostegno permanente nel post-trauma. Accanto a questo la proposta conteneva spunti per la ricerca della conciliazione scuola-famiglia, bonus digitali a disposizione delle famiglie numerose in difficoltà, la costituzione in ogni scuola di un gruppo tecnico multidisciplinare per l’organizzazione e la gestione degli spazi, la progettazione di una “scuola di strada” che occupi anche gli spazi esterni in diversi modi a seconda dell’età, la considerazione della continuità didattica con raccordo tra i diversi ordini di scuola e attenzione alla formazione professionale nel suo dialogo con le aziende, riorganizzazione del tempo scuola, implementazione degli interventi finanziari della Provincia sui bilanci dei Comuni relativamente alle politiche sociali e all’edilizia pubblica ecc. Ghezzi ha terminato ringraziando gli insegnanti che hanno accolto la sfida del cambiamento, ma ha messo in guardia dalla tentazione di incoraggiare rapporti educativi a distanza: devono tornare prima possibile i volti che sono il vero tramite tra docente e alunno, ha detto, invitando l’assessore ad ascoltare anche le voci che non arrivano alle sue orecchie.
Masè: soluzioni sperimentali e nuove modalità per conciliare i tempi scuola-famiglia
La strada da seguire deve essere ad avviso della consigliera Vanessa Masè quella della sicurezza però senza riduzione del tempo di scuola, perlomeno non di tutti e con la salvaguardia dei servizi conciliativi. In questa direzione i contenuti della sua proposta di risoluzione che parte dalla considerazione dell’impossibilità di riaprire le scuole e propone l’individuazione di soluzioni sperimentali e modalità nuove.
Ferrari: voucher conciliativi e iniezione di risorse per la scuola
Invita all’urgenza nella messa a disposizione dei voucher conciliativi, ampliando anche la platea dei beneficiari di questi strumenti Sara Ferrari con la sua risoluzione 4 che impegna anche a pensare soluzioni e strumenti collettivi ad hoc per le settimane a venire, anche con la sperimentazione di nuovi modelli di approccio con i bambini e il reperimento di organico adeguato alle nuove necessità. Per il documento 5 la consigliera chiede una convinta iniezione di risorse a bilancio, premessa indispensabile affinché tutto si traduca in realtà: con questa risoluzione, ha chiarito con soddisfazione, decidiamo che sulla scuola le risorse finanziarie sono una scommessa da incrementare oltre quello che la ragioneria più spicciola dirà che serve.
Rossi: tutte le risoluzioni meritevoli, ma purtroppo prive dell’indicazione sul metodo di lavoro, sui tempi e sulle risorse
Il consigliere Ugo Rossi (Patt) ha fatto una dichiarazione di voto su tutte 6 le proposte premettendo che l’ottica delle opposizioni è stata quella di trasferire nei diversi documenti le proposte dei diversi attori del mondo della scuola che si stanno preoccupando del proprio futuro. Il nostro gruppo voterà dunque tutte le risoluzioni, perché ciascuna contiene uno sforzo e un contributo per costruire soluzioni. Tuttavia, tutte queste proposte mancano di una definizione del metodo di lavoro, dei tempi, dell’individuazione delle risorse. Anche la proposta 5 che impegna al sostegno finanziario non da un’indicazione precisa e dunque vanifica in parte lo sforzo fatto. La proposta del Patt, che è stata bocciata dalla Giunta, chiedeva di approvare entro il 31 di maggio un piano per le attività scolastiche di ogni ordine e grado: venivano chiesti tempi e orari, azioni e costi con relative risorse da inserire a bilancio. Noi dobbiamo decidere su atti amministrativi e da questo punto di vista tutte le mozioni, pur encomiabili dal punto di vista dei contenuti, hanno un ovvio deficit.
Degasperi: un’occasione persa per riconoscere i meritevoli e fornire linee guida utili
Filippo Degasperi (Onda Civica) ha evidenziato gli argomenti della propria risoluzione respinta dalla Giunta, che chiedeva di riconoscere i meriti del personale della scuola e di fornire linee guida per un’efficace prosecuzione dell’anno scolastico nelle quali si indicassero le competenze degli organi collegiali e dei docenti, indicazioni in tema di quantità e durata delle video lezioni, modalità di utilizzo del registro elettronico ecc. Un contributo di supporto e insieme un riconoscimento concreto a chi si è sacrificato, rispetto al quale la Giunta svicola, lo ha definito.
Degodenz: voterò tutte le risoluzioni, ma si recuperino i suggerimenti preziosi anche di quelli non accolti
Voterà tutte le risoluzioni Pietro Degodenz (Up) che ha definito positiva questa giornata, ha ringraziato i colleghi per lo sforzo e ha suggerito all’assessore di recuperare parte dei preziosi suggerimenti contenuti anche nei documenti non accolti, non ultima la proposta di Degasperi di riconoscere anche economicamente i meriti degli insegnanti che ha voluto infine ringraziare, insieme ai dirigenti e agli alunni per il lavoro e i sacrifici fatti in questi difficili mesi di emergenza.
Dallapiccola: non parteciperò al voto
Non parteciperò al voto in forma di disprezzo politico per come è stata considerata la nostra proposta, ha esordito Michele Dallapiccola (Patt). Rivolto a Bisesti ha rilevato un vuoto spinto di idee, di proposte, di presenza concreta. Quello che si fa qui in quest’aula, purtroppo, è cercare di muovere una carta in un castello di carta: sarebbe invece bello che ci fosse la concretezza e la sostanza, ovvero i soldi, che in queste risoluzioni manca del tutto. Il consigliere ha concluso consigliando all’assessore di rivedere il proprio atteggiamento e di impegnarsi un po’ di più.
Moranduzzo: pieno appoggio a Giunta ed assessore
Il consigliere Devid Moranduzzo (Lega) ha preso le distanze dai toni sopra le righe del consigliere Dallapiccola e ha ringraziato i consiglieri che hanno contribuito al dibattito e l’assessore Bisesti e la Giunta per il lavoro che stanno svolgendo. Ha poi ricordato come per Statuto ci dobbiamo attenere alle direttive del Ministero che però tardano ad arrivare ed ha sottolineato l’imponente operazione di ascolto messa in campo in questo come in altri settori.
Cia: realismo e concretezza senza speculazioni
In dichiarazione di voto Claudio Cia ha ribadito la necessità di adottare azioni concrete anche in considerazione delle perdite che purtroppo registreremo sul nostro bilancio. Il consigliere di Agire ha quindi espresso perplessità per l’intervento del consigliere Dallapiccola che ha definito “tarantolato”.
Marini: risoluzioni tutte apprezzate, anche per il metodo
Alex Marini ha espresso posizione favorevole rispetto a tutte le risoluzioni, anche per il metodo, molto concertato, adottato all’interno delle minoranze nella scrittura dei documenti: amarezza per il mancato accoglimento di alcune proposte, ma questo resta comunque un buon punto di partenza. L’auspicio: che venga fatto un elenco degli impegni e da lì si cominci a lavorare.
Leonardi: massimo appoggio a Giunta e assessore
Un conto è la teoria, altro la pratica. In questo momento così delicato, ha detto Giorgio Leonardi, massimo appoggio a Giunta e assessori.
La votazione non ha registrato sorprese: respinte con 13 sì e 20 no le risoluzioni 1 (Degasperi), 2 (Rossi), 3 (Ghezzi). Approvate all’unanimità la 4 (Ferrari), con due astensioni la 6 (Masè) con un non partecipante al voto la 5 (Ferrari).