La platea degli interessati è molto ampia, perché le misure di organizzazione che regoleranno l’attività degli uffici dal 12 maggio al 31 luglio, interessano i magistrati, il personale degli uffici e gli avvocati, ma riguardano anche i cittadini e le numerose imprese che provvedono ogni giorno alla fornitura di beni e servizi nelle diverse sedi del territorio regionale.
Nel civile la ripresa coinvolge la giustizia minorile, ma anche i procedimenti in materia di tutela e amministrazione di sostegno, quelli di separazione e divorzio e in generale le cause che presentano carattere di urgenza; tutte le udienze, però, dovranno svolgersi con collegamenti da remoto e nei casi eccezionali in cui ciò non sia possibile si svolgeranno a porte chiuse.
Videoconferenze anche nel penale, con alcune eccezioni nelle quali, anche in questo settore, l’udienza si svolgerà senza la partecipazione del pubblico; ampio ricorso ai collegamenti da remoto è previsto pure per le indagini delle Procure e quando non sia possibile gli atti non urgenti per i quali è necessaria la presenza fisica di parti, consulenti o persone informate sui fatti dovranno essere rinviati.
L’ingresso nelle sedi giudiziarie sarà consentito solo su appuntamento da richiedere ad un call center centralizzato, le visite avverranno ad orari distanziati e tutti gli accessi saranno contingentati per evitare assembramenti all’interno; sospesi tutti i lavori e le forniture non urgenti e previsto sempre il controllo della temperatura.
L’obiettivo, sottolineano il Presidente della Corte d’Appello Gloria Servetti e il Procuratore Generale Giovanni Ilarda, è stato quello di consentire una graduale ripresa, ritenendola indispensabile per le parti, i professionisti, la sicurezza sociale e l’intero sistema economico e produttivo, ma senza per questo abbassare l’attenzione e il livello degli accorgimenti che sono stati sino ad ora adottati per ridurre il rischio di contagio.