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Giovedì, 14 febbraio 2019

Reddito di Cittadinanza, grosse perplessità dalla Conferenza delle Regioni: la situazione del Trentino Alto Adige

Roma - “Reddito di cittadinanza: il Trentino ha già messo a punto degli strumenti per affrontare questa problematica e vuole continuare ad adoperarli”. confQuesto in sintesi il messaggio portato alla Conferenza delle Regioni, che si tiene a Roma, dal presidente della Provincia autonoma di Trento Maurizio Fugatti, assieme al governatore altoatesino Arno Kompatscher. “Vorremmo – ha detto - che a livello organizzativo il reddito di cittadinanza proposto dal Governo nazionale non mettesse in discussione i percorsi che già esistono, al fine di non creare sovrapposizioni o conflitti fra misure che si propongono il medesimo obiettivo”.


Una posizione simile a quella espressa anche da altre Regioni che hanno partecipato ai lavori, e che con forme diverse hanno affrontato questa tematica. Rafforzata però in Trentino e in Alto Adige/ Südtirol dalle specificità autonomistiche.


“In definitiva – sottolinea ancora Fugatti - si chiede la possibilità di intervenire con le risorse previste dallo Stato senza mettere in discussione gli strumenti che già esistono e che hanno dimostrato di funzionare. Ciò anche in virtù del fatto che in questa materia esistono prerogative statutarie che rientrano fra competenze primarie garantite dall’Autonomia speciale. Di questo bisognerà naturalmente tenere conto”.


Nessuna presa definitiva

Nessuna presa di posizione definitiva, da parte della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome, in tema di reddito di cittadinanza. L'assemblea riunitasi a Roma, e alla quale ha partecipato anche il presidente altoatesino Arno Kompatscher, ha deciso infatti di rinviare il tutto alla prossima settimana, quando è previsto un nuovo incontro chiarificatore con il governo. "Da parte di tutte le Regioni - spiega Kompatscher - è comunque emersa una forte perplessità circa la concreta e reale applicazione del provvedimento. I problemi principali riguardano le questioni informatiche e organizzative, a partire dai centri di mediazione lavoro". Su questo impianto, inoltre, si innestano altre criticità legati in maniera particolare alla Provincia di Bolzano, che il Landeshauptmann ha sottolineato durante la Conferenza della Regioni.

"Vi è un profilo di legittimità costituzionale, in ottica di tutela dell'autonomia, che è tutto da dimostrare - ha spiegato Arno Kompatscher - in quanto il reddito di cittadinanza opera in settori, come quello del sociale e delle politiche del lavoro, dove la competenza primaria è della Provincia. Oltre a ciò non bisogna dimenticare che le prestazioni di sostegno al reddito già garantite in Alto Adige risultano più favorevoli per i beneficiari rispetto alle novità introdotte a
livello statale".


Per quanto riguarda, invece, il decreto sicurezza, il presidente Kompatscher ha ribadito le perplessità circa un provvedimento che rischia "non solo di non risolvere le criticità del sistema di accoglienza dei richiedenti asilo, ma addirittura di acuirle ulteriormente". Secondo il Landeshauptmann, infatti, l'abrogazione del permesso di soggiorno per motivi umanitari porterà "un forte incremento nella presenza di persone al di fuori del sistema di accoglienza, con i pericoli connessi in termini di allarme sociale e di microcriminalità da una parte, ma anche di assistenza da garantire alle categorie deboli come donne e bambini dall'altra. In conseguenza di ciò vi sarà una situazione più grave rispetto al passato, soprattutto nei centri di dimensioni medio-grandi ". Durante la Conferenza delle Regioni, il presidente altoatesino ha poi sottolineato che "l'esperienza maturata con il programma SPRAR, che prevede la presenza di piccoli gruppi di richiedenti asilo, non deve essere cancellata e dovrebbe anzi essere presa ad esempio come modello virtuoso". Ribadita, infine, la richiesta di regolare in modo sistematico, con un meccanismo di assegnazione equa su tutto il territorio, la presenza di richiedenti asilo provenienti via terra da altri paesi europei, nonchè di snellire le procedure di rimpatrio per chi è presente sul territorio senza averne i requisiti.


Risposte positive, invece, per quanto riguarda la questione del riparto delle disponibilità finanziarie per il Servizio sanitario nazionale per l'anno 2019. "Oltre al fatto che la bozza del patto per la salute prevede un trattamento a parte per le autonomie speciali in tema di contribuzione alle spese nazionali - spiega Kompatscher - siamo riusciti a far inserire un'annotazione a margine della tabella di riparto dei costi che mette nero su bianco il fatto che le cifre inserite per la Provincia di Bolzano e di Trento sono puramente figurative. Tutto ciò in virtù del fatto che Alto Adige e Trentino non ricevono fondi statali per la gestione del servizio sanitario, che invece è totalmente auto-finanziato con risorse locali. Riteniamo di essere riusciti, in questo modo, a fare finalmente e definitivamente chiarezza sull'argomento".

Ultimo aggiornamento: 14/02/2019 00:24:50
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