BERZO DEMO (Brescia) - Dopo il successo delle prime a Paspardo, Montecampione, Pisogne, Malonno e Breno la 23ª edizione di Dallo Sciamano allo Showman prosegue il 19 settembre a Berzo Demo, con un appuntamento imperdibile! Il festival, che da oltre vent’anni intreccia musica d’autore, letteratura, satira e fumetto in un percorso culturale diffuso, si svolge negli scenari unici della Valle Camonica – primo sito UNESCO italiano per le sue incisioni rupestri preistoriche – con un programma di eventi fino al 19 settembre, per poi concludersi con la 2ª edizione del Premio Nazionale Sergio Staino – Pitoon, in calendario il 10 e 11 ottobre.

Il 19 settembre a Berzo Demo (Brescia) dove, alle ore 21 presso la Sala Polifunzionale, si terrà il concerto poetico e intenso di Michele Gazich (voce, violino, viola, pianoforte, percussioni psicoacustiche) con Giovanna Famulari (voce, violoncello), che si aggiudicano la Targa “La Proposta del Festival – Bigi Barbieri”. Durante la serata verrà presentato l’ultimo album di Gazich (bresciano di nascita, veneziano d’adozione) “Solo i miracoli hanno un senso stanotte in questa trincea”, un raffinato incontro tra canzone d’autore e musica da camera. Ingresso libero.
Michele Gazich
Michele Gazich è musicista, poeta, produttore artistico, compositore, scrittore di canzoni. Opera professionalmente nel mondo della musica dall’inizio degli anni Novanta: tour in Italia, Europa e USA, collaborazioni con cantautori italiani, europei e singer-songwriter statunitensi (Michelle Shocked, Mary Gauthier, Eric Andersen e Mark Olson); orchestre; spettacoli teatrali; performances di poeti; colonne sonore cinematografiche; università e conservatori italiani ed esteri.
Michele Gazich, ad oggi, ha collaborato a più di cinquanta album e ne ha pubblicati dodici a suo nome. Più volte finalista alla Targa Tenco, ha partecipato al tour e alla produzione dell’album “Rifles & Rosary Beads” di Mary Gauthier, nominato ai Grammy Award. Ha suonato al Senato Spagnolo, al Kennedy Center di Washington, al Billboard Auditorium di Tokyo. La sua è una dimensione di nomadismo artistico e di ricerca costante, che è diventata esistenziale.
Giovanna Famulari
Giovanna Famulari è una musicista poliedrica, diplomata in violoncello presso il Conservatorio Giuseppe Tartini di Trieste. Artista a tutto tondo, è anche pianista, arrangiatrice e produttrice artistica, capace di spaziare con naturalezza dal pop al jazz, dalla world music alla contemporanea, fino al teatro musicale e alle colonne sonore. Con una carriera che unisce rigore classico e apertura alla sperimentazione, ha ricevuto importanti riconoscimenti come il Premio Pavoncella d’Oro e il Premio AILA 2018. Attiva in ambito teatrale (Massimo Popolizio, Peter Stein) e televisivo, ha collaborato con la Rai come compositrice e interprete in numerosi programmi radio e TV. Parallelamente ai suoi progetti solistici, lavora con artisti italiani e internazionali, portando il suono del suo violoncello sui palcoscenici di tutto il mondo, dall’Europa al Medio Oriente, fino al Sud America.
Gazich e Famulari hanno curato la direzione artistica e gli arrangiamenti di Yiddish Blues, il concerto di Moni Ovadia, presentato a Folkest 2025.
Le targhe del Festival quest’anno saranno conferite ad Amara (Targa Shomano), a Paolo Capodacqua (Targa Dallo Sciamano allo Showman), a Michele Gazich e Giovanna Famulari (Targa “La Proposta del Festival – Bigi Barbieri”) e a Bruno Luverà (Penna Shomanica). Le targhe sono state realizzate da Mauro Felter, un orafo italiano che unisce tradizione artigianale e sperimentazione contemporanea, creando gioielli unici ispirati alla natura e alla storia della Valle Camonica.