Se il lupo non verrà avvistato, verranno posizionate ad hoc una serie di fototrappole per cercare di rilocalizzarlo nelle prossime settimane.
"Un lupo con una zampa mozza può tranquillamente sopravvivere - spiega
Luca Pedrotti coordinatore scientifico del Parco Nazionale dello Stelvio
- purtroppo non è il primo caso di questo tipo che osserviamo, nell’inverno 2021/22 infatti un analogo tipo di incidente era stato segnalato nel territorio trentino del Parco, e il lupo è sopravvissuto". Non avendolo visto direttamente, in questo caso i ricercatori non sono in grado di valutare la gravità delle condizioni dell’animale, ma se nei prossimi giorni ci sarà un miglioramento, il lupo sarà difficile da intercettare e ancor più da catturare e verrà quindi lasciato in libertà. Le sue condizioni però potrebbero anche peggiorare: andando verso la stagione più calda, il rischio è che la ferita possa andare incontro ad infezione. Solo in questo caso il lupo, debilitato e più facilmente contattabile anche alle quote più basse, potrebbe essere catturato e portato in un centro di recupero.
«Non è la morte del singolo lupo che crea problemi di conservazione a una popolazione che è stabile e si mantiene bene» spiega Luca Corlatti, responsabile dei monitoraggi e della ricerca scientifica del Parco,
"è più il segnale che questo incidente porta con sé a preoccupare: il ritorno del lupo genera una situazione complessa in cui il raggiungimento di una realistica coesistenza è rallentato da incidenti come questo, che polarizzano il dibattito su posizioni estreme, e impediscono di concentrarsi sullo sviluppo di concrete misure di adattamento".
Nell’arco di tre anni il Parco e zone limitrofe hanno registrato, prima di questo incidente, due azioni di bracconaggio su lupo. "La strada da fare per una coesistenza con i grandi carnivori è ancora molta - spiega Franco Claretti, direttore del settore lombardo del Parco Nazionale dello Stelvio -. In questo senso il ruolo dell’area protetta è anche quello di trovare le soluzioni per migliorare il rapporto fra uomo e fauna tanto per la tutela delle attività dell’uomo, quanto per la conservazione delle specie che, come nel caso del lupo, sono protette tanto da norme europee quanto da leggi nazionali. Conoscenza e dialogo sono elementi fondamentali per costruire la coesistenza, più efficaci e più duraturi di qualsiasi atto di bracconaggio".