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Malonno, incontro sulle attività pastorali e agricole

Malonno - In Valle Camonica un grande evento legato all'attività pastorale. L'Unesco ha proclamato la transumanza patrimonio dell'unanimità e sabato 14 dicembre si terrà un grande appuntamento a Malonno (Brescia) sul tema: "Attività pastorali e agricole tra storia e valori attuali". Con inizio alle 15 presso la sala polifuzionale di Lava in via Polonioli a Malonno si terrà un incontro pubblico in occasione della proclamazione da parte dell'Unesco della transumanza quale patrimonio dell'umanità.


Interveranno per la parte storica Ausilio Priuli (archeologo) sul tema "Gli albori dell'attività pastorale e degli insediamenti in Valle Camonica", alle 16 intervento del professor Michele Corti (ruralista - Festival del pastoralismo) su "La transumanza camuna nei secoli: pecore ma non solo".


Seguirà la parte legata ai valori e problemi di oggi con gli interventi di Marina Lombardi (Associazione Coda di Lana), Valentino Bonomi (Allevatori), Andrea Bezzi (Consorzio Silter DOP), Tino Ziliani (Associazione pastori lombardi), Biodistretto Valcamonica: Coltivare paesaggi resilienti, Pierino Canti: "La vicinia di Doverio di Corteno Golgi".


L'evento è organizzato dal Festival del pastoralismno, Associazione Coda di Lana e il patricinio del Comune di Malonno.
Domenica 15 alle 10.30 visita guidata al villaggio rural-alpino centro storico di Monte di Berzo Demo, ritrovo alla chiesa di Monte, inoltre visite alle incisioni rupestri.


Malonno - convegno 1LA TRANSUMANZA CELEBRATA DALL'UNESCO E (in contemporanea) IN VALCAMONICA


"In occasione della proclamazione della transumanza quale patrimonio dell'Unesco avvenuta a Bogotà, il Festival del pastoralismo di Bergamo, associazione attiva anche in Valcamonica e l'associazione Codadilana di Malonno organizzano un incontro pubblico sullo specifico argomento", commenta Michele Corti, presidente Festival del pastoralismo e docente a Unimont di Edolo (Brescia).


DOVERIO di CORTENO GOLGI-VAL CAMONICA.
Pierino Canti farà il quadro sulla Vicinia di Doverio che è citata nei verbali della visita di San Carlo Borromeo. Il campanile della chiesa del paese è staccato dalla chiesa, in quanto la vecchia chiesa è stata trasformata in casa canonica quando si è costruita la nuova, ma il campanile è rimasto. Ora la vecchia canonica, che ha ospitato il prete fino al 1940, è la sede della Vicinia, nel tipico paesino montano in posizione particolarmente soleggiata, attualmente ci sono 93 abitanti. Di cui almeno di oltre 90 anni, fino al 1940 c’erano circa 40 bambini all’ asilo. Anticamente la Vicinia era proprietaria di molti terreni in cui si coltivava, della stessa facevano parte gli abitanti. Originariamente nei terreni si coltivava: segale,patate e grano saraceno, c’è’ anche un mulino di proprietà della vicinia realizzato nel 1940 ad energia elettrica, e il Caseificio Turnario funzionante. Nel paesino sopravvive ancora l'antica usanza dello “stremadess”, riunione serale nelle stalle per contare ognuno i fatti della giornata.
Nel paesino si fa il CUZ, cioè la carne di pecora cucinata nel grasso a basse temperature, fino a non molti anni fa le famiglie si trovavano 7/8 volte all’ anno in compagnia a mangiare il CUZ, che si conservava nel “COVIO", contenitore in legno con coperchio, veniva ben salato,veniva cotto a ottobre-novembre, poi si conservava anche fino a aprile-maggio nel coviol, e lo si utilizzava nelle minestre. Un piatto tipico è la minestra di riso con CUZ e latte.
La tradizionale festa del CUZ si celebra tutti gli anni il 20 gennaio, San Sebastiano, si festeggia il 1à sabato successivo, per l’ occasione si cucinano circa 400 CUZ. Nel paesino sono allevate parecchie pecore di Corteno e capre e ci sono ancora campi di segale, ogni tanto si riaccendono gli antichi forni che sfornano squisito pane di segale con la farina prodotta in loco.


Boren mietitura 1I FUREGN del PA di DOER
A Doverio, frazione di Corteno Golgi, attraverso la collaborazione con la Vicinia sono stati individuati forni privati e un mulino. Ogni casa aveva il proprio forno in cui cuocere il pane e numerosi sono ancora i forni esistenti; da una prima ricognizione ne sono stati censiti diciotto. In particolare verrà acceso il forno casalingo di Agostina Bianchi, costruito probabilmente nel secondo dopoguerra, in epoca successiva alla costruzione dell’abitazione. La struttura del forno si trova esternamente all’abitazione, mentre l’apertura del forno sbocca nel camino all’interno della cucina.

Il forno, fermo dagli anni Novanta, è stato riacceso a dicembre 2015.


pan nerDAL PAN NER
Per le popolazioni di montagna la segale ha svolto, nei tempi passati, un ruolo fondamentale perché è stata alla base della loro alimentazione e della gestione del territorio. La riscoperta di questo cereale minore e della sua farina non è semplicemente un omaggio al passato ma anche uno degli aspetti di un percorso che, dopo decenni di vero e proprio oblio, sta portando nuove generazioni di agricoltori e produttori al recupero consapevole delle tradizioni e delle identità locali, ispirato a valori di sostenibilità ambientale, rispetto del territorio, valorizzazione dei saperi antichi e della dimensione artigianale.
La Festa de Lo Pan Ner rende omaggio a tutto questo, coinvolgendo attivamente le piccole realtà agricole che hanno scelto di recuperare la coltura della segale e di altri cereali minori quasi scomparsi, i piccoli produttori di farine antiche e i fornai che tengono viva la tradizione del pane nero, ancora molto amata in questi territori.


ASSOCIAZIONE CODA DI LANA-LORITTO di MALONNO-VAL CAMONICA. MALONNO
L'Associazione Codadi Lana-Terra Camuna, organizza l'annuale incontro, negli anni scorsi questa importante realtà raccoglieva anche la Lana, mentre quest'anno non è stata raccolta perché l’ azienda che ritirava la lana è andata in crisi ed ha chiuso, Vista l’importanza per il settore agricolo di avere un centro di lavaggio per l’utilizzo della lana, come c’è in Alto Adige o in Val Verzasca si auspica che le istituzioni si attivino per scongiurare la chiusura del cento di raccolta della lana di Gandino, anche perché smaltirla “legalmente” come rifiuto costerebbe 100-200 euro al quintale, cifra piuttosto alta: che un bene pregiato debba finire tra i rifiuti con costi di smaltimento è sconcertante, le possibilita’ di reimpiego sono molteplici: materassi, cuscini, cappelli, coperte,trapunte e una bellissima realizzazione di codadilana, il lettino “Montessori”


E' da qualche anno che l’associazione Coda di lana organizza punti di raccolta in vari comuni della Valcamonica in occasione della tosatura primaverile. L’associazione ha un progetto ben chiaro: raccogliere la lana che i pastori camuni sono costretti a considerare e a trattare come un rifiuto e farne materia prima che le mani esperte di Maria, le due Silvia e Marina trasformeranno in cappelli, mantelline, trapunte, guanti, contenitori vari. Si infeltrisce, si tesse, si fila e si realizza. La lana torna ad essere un prodotto da utilizzare e non più un rifiuto di cui disfarsi. Riparte una filiera, piccola, ancora iniziale ma che potrebbe svilupparsi riconnettendosi a quella cultura e tradizione che tanta parte hanno avuto anche in Valcamonica


L’ALLEVAMENTO FAMILIARE DELLE PECORE
Nell’economia delle famiglie contadine dell’alta Valle Camonica, accanto al bestiame bovino si allevava anche bestiame minuto, soprattutto pecore, giusto 4 o 5, che fornivano lana e carne. Durante l’inverno, rinchiuse nello stalèt, consumavano il foraggio che le mucche rifiutavano e lasciavano nel fondo della mangiatoia e il fieno scadente rimasto nel fienile o la festuca falciata d’estate sulle rocce e le morene. Le famiglie poi formavano un consorzio scegliendo un pastore cui affidare le pecore, pagando la mercede in denaro per la sorveglianza.


AL CONVEGNO DI SABATO SI PARLERA' DI LATTE DI MONTAGNA
Ciò è noto da tempo ai conduttori e ai casari d’alpe, e trova conferma in numerosi studi scientifici condotti soprattutto dai ricercatori dei Paesi situati sui versanti alpini, in particolare Francia, Svizzera e Italia. Gli studi effettuati sui formaggi di montagna hanno consentito di individuare alcune molecole che sono trasferite direttamente nel latte e nel formaggio dalle diverse varietà di erbe che costituiscono la dieta degli animali.
Molto attese sono le prelazione dell'archeologo Ausilio Priuli e del professor Michele Corti. Ausilio Priuli parlerà anche di un villaggio scomparso in quel di Malonno, mentre il professor Corti dei “Barolc”, pastori che dalla Val Saviore andavano in pianura a “svernare” e della transumanza dalla Valle alla Pianura, come documentato e illustrato anche dal Maestro Dimo Marino Tognali di Vione nelle sue ricerche.


Ausilio Priuli interverrà sulla recenti ricerche archeologiche di superficie condotte soprattutto in Alta Valle Camonica hanno permesso di cogliere come nella preistoria la montagna fosse assiduamente frequentata e, soprattutto dall’Età del Bronzo in poi, densamente antropizzata.


Attività venatoria, estrattiva di minerali, di raccolta e attività pastorale hanno lasciato segni indelebili della presenza umana e soprattutto numerose tracce di insediamenti umani permanenti e stagionali, dalle basse quote di fondovalle fino alle alte quote delle praterie alpine. L’individuazione di tracce di villaggi sui terrazzi pensili di mezza costa permette di capire che in quegli spazi veniva monticato il bestiame.


Dalle ricerche risulta altresì evidente che erano in atto regole ben definite di utilizzo degli spazi fruibili di competenza di ogni comunità che aveva i propri insediamenti stabili sul fondo Valle, spesso anche di notevoli dimensioni.




Ultimo aggiornamento: 12/12/2019 05:30:35
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