Monno (Brescia) -
"Non si tratta di vivere guardando solo al negativo, si deve vivere con soddisfazione e non con l'egosimo di oggi", queste parole scritte da
Bortolo Fioletti nella lettera alla madre, qualche giorno prima di essere ucciso - 1° maggio 1945 - in una battaglia sul Mortirolo sono risuonate stamattina nella commmerazione delle "Fiamme Verdi" che si è svolta davanti alla chiesetta di San Giacomo in Mortirolo. Il cappellano delle Fiamme Verdi,
monsignor Tino Clementi, ha letto una parte delle lettera d
i Bortolo Fioletti e detto:
"Quelle parole sono oggi attuali e dobbiamo farle nostre".
La chiesetta di San Giacomo, in comune di Monno, ha fatto da cornice alla cerimonia che ricorda le cruente battaglie combattute sui monti circostanti tra febbraio e maggio del 1945, teatro di durissimi scontri ed eroici sacrifici di molte giovani vite.
Presenti gruppi alpini, associazioni partigiane e combattentistiche della Valle Camonica e Valtellina, amministratori locali, partendo dal vice sindaco di Brescia, sindaci della Valle Camonica e Valtellina, in particolare di Monno, Edolo, Sonico, Malonno, Breno, Cevo, Castegnato, Mazzo in Valtellina, Aprica, Teglio, un consigliere della Provincia di Brescia, quindi il presidente delle Fiamme Verdi della Valle Camonica, Ezio Gulberti, il professor Roberto Tagliani delle Fiamme Verdi di Brescia, il ciclista della memoria Giovanni Bloisi, e gli oratori ufficiali Elena Pedretti e Nicola Moreschi.
La commemorazione ha preso avvio qualche minuto prima delle 10, quindi la Santa Messa celebrata dal cappellano delle Fiamme Verdi monsignor Tino Clementi, davanti alla chiesetta di San Giacomo, allietata dal coro. Durante l'omelia monsignor Clementi ha posto l'accento sui martiri delle Resistenza, leggendo la lettera inviata alla madre da Bortolo Fioletti qualche giorno prima di essere ucciso.
Al termine delle celebrazione gli interventi istituzionali e le orazioni ufficiali, affidate a Elena Pedretti e Nicola Moreschi, con la commemorazione delle Battaglie del Mortirolo, consumatesi tra il febbraio e il maggio 1945, nello scenario del passo alpino, dove 200 partigiani della divisione Fiamme Verdi “Tito Speri” si opposero a oltre 2000 militi della G.N.R.. Ezio Gulberti delle Fiamme Verdi ha ricordato "il passato per plasmare il futuro”. La cerimonia si è conclusa con la deposizione della corona al cippo davanti alla chiesetta di San Giacomo.
di Angelo Panzeri
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