Pisogne (Brescia) - Infortunio mortale sulle piste della Val Palot, eseguiti due arresti e sequestro dell'impianto sciistico. Dopo un mese di indagini sulla morte di Angelo Frassi, 67 anni, sulla pista da sci in Val Palot ha portato a due arresti per omicidio colposo aggravato. Angelo Frassi di Pisogne era precipitato da oltre 7 metri il 28 dicembre: si era arrampicato su un pilone per “liberare” un seggiolino dello skilift e dunque non è stato un malore a ucciderlo. Angelo Frassi era addetto della società che è finita nel mirino degli inquirenti.
I militari della Compagnia della Guardia di Finanza di Breno e del Nucleo Investigativo dei Carabinieri di Brescia hanno eseguito un’ordinanza di misura cautelare degli arresti domiciliari, emessa dal Gip del tribunale di Brescia, nei confronti del legale rappresentante e del procuratore speciale della società di gestione dell’impianto sciistico sito in località Val Palot nel territorio del Comune di Pisogne.
Contestualmente, in esecuzione della medesima ordinanza, è stato effettuato il sequestro preventivo dell’impianto skilift Val Palot - sciovia Duadello.
Il provvedimento va ricondotto all’incidente del 28 dicembre 2024 lungo la linea di skilift del predetto impianto, che ha causato il decesso di un dipendente della società di 67 anni. Inizialmente la causa del decesso ipotizzata dal personale sanitario intervenuto è stata quella dell’arresto cardiaco per un malore, ma le conseguenti indagini hanno indotto il Pubblico Ministero a richiedere al Gip il provvedimento a carico del legale rappresentante e del procuratore speciale per omicidio colposo aggravato dall’aver violato le norme per la prevenzione degli infortuni sul lavoro.
Le indagini disposte dall’Autorità Giudiziaria sono state sviluppate dai militari del Soccorso Alpino della Guardia di Finanza di Edolo, della Compagnia della Guardia di Finanza di Breno e del Nucleo Investigativo dei Carabinieri di Brescia.