31/2008 o con analoghe qualifiche attestate da altre regioni o altri Stati membri dell’Unione europea; consorzi forestali di cui all’articolo 56 della l.r. 31/2008.
I tagli relativi a una massa di legname superiore a cento metri cubi lordi possono essere eseguiti soltanto: in caso di utilizzazioni, dai soggetti di cui al comma 4, lettera b); in caso di diradamenti, dai soggetti di cui al comma 4, lettere b) e c), nonché dall’ERSAF.
4 ter. Ai fini del presente regolamento si considera singolo intervento ciò che viene richiesto al taglio sulla medesima proprietà in due anni.
La richiesta di deroga consiste nell’aggiunta di un nuovo comma (4 quater) al termine dell’articolato, espressamente previsto fra i casi concedibili dalla d.g.r. n° X/6089 del 29 dicembre 2016. Gli esecutori dei seguenti interventi sono tenuti all’applicazione dei modelli selvicolturali, degli indirizzi e delle azioni previsti dal Piano di Indirizzo Forestale: interventi autorizzati ai sensi dell’articolo 7, ove tecnicamente possibile; interventi per i quali è richiesto il progetto di taglio ai sensi dell’art. 14; utilizzazioni di superficie superiore a due ettari, qualora l’esecutore sia un’impresa boschiva, di cui all’art. 14, comma 2; interventi di cui all’art. 20, comma 4 bis; utilizzazioni in boschi di proprietà pubblica con obbligo di contrassegnatura ai sensi dell’art. 75, comma 2 ter; interventi che beneficiano di contributi pubblici; interventi compensativi a seguito di autorizzazione alla trasformazione del bosco e autorizzazioni rilasciate dall’ente forestale.
Tre le deroghe proposte e approvate dalla Giunta Regionale spicca quella di "consentire il mantenimento e lo sviluppo di attività silvicole tradizionali correlate ai prodotti non legnosi, l’Ente forestale può autorizzare, con le procedure di cui all’art. 7, le seguenti attività: resinazione di conifere e raccolta di gemme di pino mugo. La richiesta di autorizzazione di cui al comma 1 deve essere supportata da relazione che illustri la superficie interessata dalla raccolta, la motivazione della proposta, l’epoca e la durata di raccolta e gli eventuali interventi di ripristino.
Nel territorio della Valle Camonica, sussistono ancora attività tradizionali quali la resinazione delle conifere, per la produzione di Trementina, e la raccolta di gemme di pino mugo, molto utilizzate in fitoterapia e cosmesi naturale. Si tratta di pratiche ora non ammesse dal Regolamento regionale n. 5/2007, configurandosi come danneggiamento al soprassuolo arboreo (art. 32 e 33), ma che si vorrebbe permettere in deroga in aree limitate per attività.