Riteniamo che questa richiesta di allargare la possibilità di avere più vaccini e accorciare i tempi delle decisioni stia dando qualche risultato'.
'Sugli allestimenti dove erogare i vaccini abbiamo ipotizzato - ha detto l'assessore al Welfare - diversi moduli da 400 a 1000 mq, fino a quelli da 15 mila metri quadrati. Tengono conto della specificità di Regione Lombardia che ha grandi Comuni ma anche tanti paesi. Dunque, è una strategia flessibile. Parliamo, lo preciso, di strutture esistenti, e non di nuove strutture. Per contenere i costi ed essere più in sintonia con i comuni che ci possono dare le indicazioni in merito'.
CHI SI OCCUPERA' DI FARE LE VACCINAZIONI - 'Abbiamo indicato inoltre - ha aggiunto Moratti - il fabbisogno di personale aggiuntivo. Si occuperanno delle vaccinazioni, in primo luogo, i dipendenti dei servizi vaccinali delle Asst stabilmente impegnati in questa attività. Quindi stiamo reclutando del personale aggiuntivo, come:'professionisti somministranti' con bando della struttura commissariale, liberi professionisti incaricati con i bandi regionali e aziendali, medici di medicina generale (Mmg) nei termini e alle condizioni previste dagli appositi accordi, ricorso alle prestazioni aggiuntive per il personale dipendente, e ancora personale infermieristico e operatori sociosanitari, col coinvolgimento di specializzandi e volontari'.
IL COSTO DEL FABBISOGNO SUL 2021 - Il fabbisogno massimo di personale e il relativo budget per l'anno 2021 è il seguente: 550 medici liberi professionisti (per un totale di 23.760.000 euro), 800infermieri liberi professionisti e studi professionali (per un totale di 25.920.000 euro), medici dipendenti pubblici prestazioni aggiuntive per 104.026 ore (per un totale di 8.322.113 euro) e infermieri dipendenti pubblici prestazioni aggiuntive 166.442 ore (per un totale di 8.322.113 euro).
SPECIALIZZANDI - 'Voglio spendere due parole - ha aggiunto l'assessore - sugli specializzandi. Nella legge di stabilità è previsto un mese durante il quale gli specializzandi sono chiamati quindi devono vaccinare. Ma abbiamo concordato con il ministro Cristina Messa concordato un emendamento che speriamo sia inserito in uno dei prossimi decreti per avvalerci degli specializzandi sabato e domenica, al di fuori dell'orario formativo, pagati. Seguirà all'interno del Mes e l'iter parlamentare'.
IMPORTANZA DELLA RICERCA - 'Mi soffermo - ha ricordato Letizia Moratti - anche sul tema della Ricerca. Molto importante Considerata la numerosità di persone interessate alla campagna vaccinale è fondamentale avviare studi che consentano di valutare gli esiti della campagna sia in termini di efficacia dei differenti vaccini utilizzati, sia in termini di effettiva immunizzazione della popolazione, tenendo conto delle diverse variabili che vi influiscono. Ma la ricerca è fondamentale anche per avere studi specifici in grado di fornire ogni ulteriore utile informazione per indirizzare adeguatamente la campagna stessa. Il tema del sequenziamento del genoma delle varianti, al quale stiamo prestando molta attenzione, fa capire la centralità della ricerca. Questi studi rappresentano un potenziale notevole con possibili ricadute multidisciplinari anche dal punto di vista delle strategie sanitarie'.
IL RUOLO DI PROTEZIONE CIVILE - 'In questo complesso di iniziative - ha spiegato l'assessore - svolgerà un grandissimo ruolo la Protezione civile per la quale possiamo contare su numero significativo di volontari, in questo Regione Lombardia si è mossa per prima anticipando il quadro normativo che poi è diventato nazionale sulla protezione civile'.
LE RISORSE STIMATE PER LA CAMPAGNA MASSIVA - Le risorse stimate per la campagna vaccinale sono di 214 milioni di euro.
-96 milioni per la remunerazione delle prestazioni vaccinali;
-66, milioni per i costi del personale dedicato;
-18 milioni per i costi totali per allestimento centri vaccinali;
-18,5 milioni per i costi per i sistemi informativi dedicati alla gestione del processo;
-15 milioni per i costi a carico dei bilanci di Ats e Asst per l'erogazione dei servizi sanitari e non sanitari nelle strutture allestite temporaneamente.
LE DOSI, OLTRE UN MILIONE PER MARZO - Le previsioni di consegna delle dosi di vaccino per marzo per un totale di 1.031.621 dosi sono le seguenti:
-Pfizer 573.300 dosi previste;
-Moderna 137.600 dosi previste;
-Astrazeneca 320.721 dosi previste.
'Tenendo conto - ha concluso il vicepresidente - che le consegne per motivi 'esogeni' possono subire variazioni.
BERTOLASO E I COMUNI PIU' INTERESSATI
In prima linea per la rimodulazione del Piano vaccinale anche Guido Bertolaso, chiamato dal presidente della Regione Lombardia Attilio Fontana e dalla vicepresidente e assessore al Welfare Letizia Moratti per il coordinamento della campagna di somministrazione dei sieri anti-Covid.
"Stiamo passando per la fase più importante, l'attuazione - ha sottolineato Bertolaso. Il nostro impegno è rimodulare, adottando nuove strategie rispetto alle linee guida degli ultimi 12 mesi, fondate sulle chiusure forzate come strumento di prevenzione, ma non possiamo sempre e solo inseguire il virus. Per questo, abbiamo immaginato qualcosa di diverso. Interveniamo, con tempestività, anche a seguito di quanto accaduto in provincia di Brescia".
"Con grande umiltà - ha detto ancora Bertolaso - stiamo verificando se anche da noi è replicabile l'esperienza fatta in Gran Bretagna e in Israele".
"Non possiamo vaccinare tutti gli abitanti dei comuni in cui si registrano nuovi focolai - ha spiegato - purtroppo questo non può avvenire perché ci mancano i vaccini. La Lombardia sta riducendo anche le scorte dei perché riteniamo sia il caso di scendere sotto il 30%, stabilito dalle linee del Governo, perché bisogna vaccinare".
Il responsabile del Piano Vaccini in Lombardia ha poi ribadito che "siamo in tempo di guerra: la variante inglese non si sta diffondendo solo in provincia di Brescia, bisogna rallentarla".
Tra domani e venerdì mattina, inizieranno le vaccinazioni degli abitanti dei territori di 15 Comuni in provincia di Bergamo e 8 in provincia di Brescia tra i 60 e gli 80 anni, oltre agli over 80 già previsti, "come avvenuto positivamente in Israele" chiosa Bertolaso.
La priorità sarà data agli over 80, poi alla fascia d'età dai 60 ai 79 anni.
Saranno coinvolti i cittadini di Roccafranca, Rudiano, Urago d'Oglio, Pontoglio, Palazzolo sull'Oglio, Capriolo, Paratico, Iseo.
In provincia di Bergamo i Comuni coinvolti sono: Adrara San Martino, Calcio, Castelli Calepio, Cividate al Piano, Credaro, Gandosso, Palosco, Predore, Pumenengo, Sarnico, Tavernola bergamasca, Telgate, Torre Pallavicina, Viadanica, Villongo.
Saranno vaccinate 30.000 persone.
Chiuduno e Antegnate (BG), Chiari e Iseo per Brescia sono i 4 centri massivi individuati per velocizzare la campagna.
In questa area saranno vaccinate tra le 4 e le 5.000 persone al giorno, quindi in una settimana sarà completata la somministrazione nei territori più a rischio.
In conferenza stampa è intervenuto anche l'assessore al Territorio e Protezione civile della Regione Lombardia Pietro Foroni.
"All'interno di questa delibera la parte che per me più è importante - ha sottolineato - è che viene ratificata la linea di comando a livello di sistema di Protezione civile che nel nostro mondo è qualcosa di fondamentale".
"Una linea di comando - ha proseguito - già applicata sia nella prima fase dell'emergenza ma anche in questo primo inizio di piano vaccinale a seguito delle riunioni che già abbiamo tenuto con tutti i rappresentanti del mondo del volontariato e di Protezione civile con i sindaci e con le Province".
"La funzione di Protezione civile regionale - ha chiosato - è infatti delegata storicamente alle Province e quindi è proprio prevista una catena di comunicazione fra l'autorità sanitaria locale, l'Ats e il responsabile provinciale di Protezione civile che viene individuato in modo da avere una organizzazione coordinata, programmata e organizzata sul territorio a seconda delle varie esigenze".